come scegliere il miglior conto deposito

Come scegliere il miglior conto deposito? Guida alla selezione

Come scegliere il miglior conto deposito nel 2016

Il più delle volte gli interessi dei conti correnti hanno un rendimento inferiore allo 0,5%. Anzi capita spesso che sia il correntista a pagare la banca perché custodisca i suoi risparmi. E a seguito del Quantitative Easing e dell’ulteriore taglio degli interessi sulle somme in deposito, sono in calo anche i tassi sui prodotti considerati sicuri, tra cui rientrano anche i conti deposito. Ma come scegliere il miglior conto deposito?

Nonostante i tassi di interesse non siano più convenienti come negli anni passati, conviene comunque tenere d’occhio il mercato dei conti deposito soprattutto tenendo conto che spesso si possono trovare offerte temporanee con tassi di interesse sopra la media di mercato.

Come scegliere il miglior conto deposito: tasso di interesse e garanzie

Ma prima di iniziare a guardarsi in giro è importante soffermarsi su un concetto: l’investimento in conto deposito è conveniente solo se consente di proteggere i propri risparmi dall’inflazione. In caso l’inflazione fosse maggiore del tasso di interesse netto, questo comporterebbe una perdita di denaro per l’investitore.

I conti di deposito sono dei prodotti molto sicuri, perché garantiti dal FITD Fondo interbancario di tutela dei depositi che copre ogni correntista per somme in giacenza fino a 100 mila euro. Tuttavia è importante porre la massima attenzione su alcuni fattori specifici prima di scegliere un conto deposito.

 

Il primo elemento da tenere in considerazione è il tasso di interesse corrisposto dalla banca o istituto di credito che offre il conto deposito. Un dato importante perché consente di definire il rendimento dell’operazione, ma di certo non l’unico da calcolare.

Come scegliere il miglior conto deposito: la scelta della banca

Un fattore da non sottovalutare è la scelta dell’Istituto bancario, soprattutto in seguito alle recenti crisi bancarie e ai salvataggi da parte del governo. In questo quadro poco rassicurante infatti è sempre consigliabile rivolgersi a banche che risultano molto solide.

Per valutare in modo consapevole la solidità bancaria bisogna essere in grado di leggere correttamente il coefficiente di solidità patrimoniale Cet1. Si tratta del parametro di riferimento utilizzato dalla BCE per giudicare l’adeguatezza del capitale degli istituti di credito in caso di situazioni sfavorevoli.

Maggiore è il Cet 1 più la banca è solida. Se questo valore si attesta sotto la soglia minima fissata dalla BCE (8%) l’istituto è chiamato a mettere in atto operazioni per il “rafforzamento patrimoniale”.

Un altro dato da tenere in considerazione per valutare la sicurezza dell’istituto è il rating dei proventi che la banca consegue. Se questi dati risultano poco rassicuranti, sarebbe meglio cercare un’altra banca che garantisca maggiore solidità.