I conti deposito sono tra gli strumenti di investimento più apprezzati dagli italiani per far fruttare i propri risparmi, tuttavia anche su questi prodotti grava la tassazione degli interessi e l’imposta di bollo. Per evitare di sostenere spese eccessive, si consigli di optare per le banche che si sobbarcano i costi del cliente proponendo un conto deposito senza imposta di bollo.
Imposta di Bollo Conto Deposito: che cos’è?
L’imposta di bollo sul conto deposito è una tassa proporzionale al deposito, pari allo 0,20% calcolato sulle giacenze, ossia al 2 per mille della somma depositata. Tuttavia è necessario distinguere tra persone fisiche e giuridiche, poiché:
- è previsto un tetto massimo di 14.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche;
- non c’è nessun limite massimo per le persone fisiche.
Stando alla nota 0215567/13 del 1° marzo 2013, la Banca d’Italia chiarisce che la nozione di deposito comprende sia:
- i depositi che costituiscono la provvista di un conto corrente;
- i contratti distinti dal conto corrente, quali certificati di deposito, depositi alimentati attraverso un conto corrente di appoggio, ecc. oppure i depositi in conto corrente la cui funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto.
Come si Calcola il Bollo Conto Deposito?
Per effettuare il calcolo dell’imposta bollo conto deposito è necessario capire come applicare la tassa nel caso di conto corrente che riconosca anche un interesse sulle somme depositate. Le casistiche sono le seguenti:
- l’imposta di bollo è applicato in misura proporzionale (2 per mille) nel caso di contratto giuridicamente distinto dal conto corrente, ossia di depositi in conto corrente la cui funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto;
- l’imposta va applicata in modo autonomo rispetto a quella del conto corrente, nella misura del 2 per mille rispetto al denaro vincolato, se si fa riferimento ai depositi in conto corrente. Queste giacenze non vanno considerate nella valutazione complessiva della posizione del cliente per la verifica del limite fissato a 5.000 euro del valore medio di giacenza;
- per calcolare la tassazione applicabile non è necessario far riferimento all’ipotesi in cui le giacenze del deposito in conto corrente, libere da vincoli di indisponibilità, siano remunerate;
- le circolari 48/2012 e 15/2013 chiariscono che per determinare l’imposta bisogna valutare l’intestazione del conto corrente o del libretto di risparmio, specialmente nel caso di un imprenditore individuale.
Conto Deposito Senza Bollo: quali sono le banche si fanno carico dell’imposta di bollo?
Le banche che prendono in carico il versamento della tassa al posto del cliente, o prevedono costi minimi, sono diverse. Il calcolo è stato effettuato ipotizzando di depositare 1.000 euro per un anno:
- Widiba: imposta di bollo gratuita per giacenze medie di massimo 5.000 euro;
- Facto: imposta di bollo a carico della banca senza limiti di deposito;
- Mediolanum: imposta di bollo di 2,00 euro;
- YouBanking: imposta di bollo pari a 2,00 euro;
- CheBanca!: imposta di bollo di 2,00 euro;
- Credito Valtellinese: imposta di bollo pari a 2,00 euro;
- Deutsche Bank: imposta di bollo a carico della banca senza limiti di deposito;
- Fineco: imposta di bollo di 2,00 euro.