Confronto conti deposito vincolati on line

Conto Deposito per Non Residenti in Italia: Come e dove si possono aprire?

Conto Deposito: Definizione e Tipologie

Il conto deposito è un contratto bancario, che consente di effettuare operazioni di prelievo e di versamento di danaro. Esso può essere libero o vincolato. In quest’ultimo caso, i risparmiatori possono prelevare i soldi depositati solo nel momento in cui scade il periodo di vincolo, che generalmente è di diciotto, ventiquattro o trentasei mesi, a seconda della scelta effettuata dal cliente all’atto della sottoscrizione del contratto bancario.

Il risparmiatore può, comunque, chiedere lo svincolo e disporre del danaro depositato anche prima della scadenza del termine inizialmente pattuito. Scegliendo questa possibilità, tuttavia, il cliente è tenuto a corrispondere una penale alla banca, che solitamente consiste nella corresponsione di tassi di interessi ridotti rispetto a quanto previsto nel contratto sottoscritto prima di chiedere lo svincolo.

Nel caso di conto deposito vincolato, la banca corrisponde al cliente maggiori interessi rispetto a quelli pagati per il conto di deposito libero. In quest’ultimo ipotesi, infatti, il cliente può usufruire del vantaggio di avere l’immediata disponibilità del danaro disponibile sul conto. Il cliente, che accenda un conto deposito, ha anche la possibilità di trasferire il saldo disponibile presso una banca diversa da quella presso la quale si è stipulato tale contratto bancario.

Conto Deposito e Conto Corrente: Differenze Principali

Il conto deposito presenta alcuni elementi di differenziazione rispetto al conto corrente, perché il primo tipo di contratto bancario consente di effettuare un più limitato numero di operazioni rispetto alla seconda tipologia di contratto bancario. Il conto corrente, a differenza del conto deposito infatti, permette al risparmiatore di portare a termine una più ampia gamma di operazioni, come prelievi tramite bancomat o carta di credito, disposizioni di bonifici verso altri conti, ricevere accrediti da parte di terze persone, fare pagamenti con assegni, etc.

 

Conto Deposito per Non Residenti: Come fare?

 

Un conto deposito può essere acceso presso ogni banca italiana a clienti italiani e anche da coloro che non risiedono sul territorio italiano. Per aprire un conto deposito in Italia, i non residenti devono portare a termine adempimenti ulteriori e diversi rispetto ai cittadini italiani.

Devono, infatti, consegnare la fotocopia di un valido documento di riconoscimento e una tratta – detta banker’s draft – in Euro. Se, poi, si volesse accendere un conto deposito per corrispondenza, il non residente è tenuto a fornire alla banca italiana delle referenze e la certificazione della firma, che venga attestata come autentica da un Notaio o da altro Pubblico Ufficiale.

Chi può essere considerato un non residente nel nostro paese?

Sono considerati “non residenti” coloro che, in Italia, non hanno né la residenza – vale a dire una dimora abituale – né il domicilio – da intendersi come sede principale di interessi e affari secondo le terminologie contenute nell’art. 43 del codice civile. Per essere considerati “non residenti”, occorre anche che le persone non risultino iscritte presso i registri anagrafici di un Comune italiano per almeno centottantatrè giorni nel corso di un anno.

Conti Deposito in Italia Non Residenti: Quali sono i costi?

L’apertura di un conto deposito presso una banca italiana da parte di non residenti in Italia. Per coloro che risiedano in uno Stato extracomunitario i costi di accensione di un conto deposito sono più elevati rispetto a quelli che affronterebbero coloro che risiedono in un Paese facente parte dell’Unione Europea. I clienti, che risiedano in uno Stato che non ha aderito all’Unione Europea, devono, infatti, corrispondere costi più elevati rispetto ai risparmiatori italiani, dal momento che i non residenti in Italia devono affrontare maggiori oneri connessi all’andamento dei tassi di cambio.

I costi maggiormente onerosi per i non residenti concernono anche le commissioni relative alle operazioni svolte sul conto deposito; mentre gli interessi sono equivalenti per i clienti stranieri e italiani. L’accensione di un conto deposito presso una banca italiana da parte di non residenti comporta, infine, il pagamento delle tasse in Italia.