Conto deposito Banca Marche è sicuro

Conto deposito Banca Marche è sicuro? Le garanzie

Banca delle Marche: nell’occhio del ciclone

Non è un bel periodo per le banche regionali. Attualmente sono protagoniste di vicende incresciose, in cui si intrecciano episodi di cattiva gestione a tentativi, purtroppo riusciti, di truffa ai danni dei risparmiatori. E’ indubbio che questi eventi abbiano gettato una cattiva luce sulle banche coinvolte, tra cui figura Banca delle Marche. I problemi riguardano anche i prodotti anche i prodotti tradizionalmente ritenuti meno rischiosi? Insomma, il conto deposito banca Marche è sicuro?

Conto deposito Banca Marche è sicuro? I rischi effettivi

In linea di massima, la logica imporrebbe di tenersi alla larga da queste banche. D’altronde le loro colpe sono molto gravi, sia in termini economici che in termini morali. Sta emergendo chiara la consapevolezza della tossicità dei prodotti proposti, e quindi la volontà di mettere a rischio, per esigenze di profitto personale, i risparmi che faticosamente i clienti hanno messo da parte. L’intenzione di prendersi gioco della loro di fiducia, e della legittima mancanza di conoscenza del mercato, chiude un quadro già squallido e deprimente.

 

Va comunque fatta una precisazione. Esistono prodotti e prodotti. Certo, chi li gestisce detiene potere circa i rendimenti, ma molto spesso le dinamiche vanno oltre le capacità di azione di consulenti, dirigenti e così via. Sicché, se un prodotto è sicuro, lo è a prescindere dalla banca che lo propone. Questa affermazione potrebbe accendere la speranza e rassicurare coloro che, ormai, hanno sottoscritto prodotti in quelle banche.

Conto deposito Banca Marche: perché è sicuro

A prescindere dagli scandali, il conto deposito Banca Marche è sicuro. Lo è per vari motivi:

  • Bail-in. E’ brutto dirlo, ma il fatto che a pagare sia i cittadini – in senso lato – rassicura i clienti di queste banche. Per bail-in si intende, molto semplicemente, la operazione di salvataggio che lo Stato effettua utilizzando i soldi pubblici. In questo modo le banche evitano il fallimento, e i risparmiatori non perdono il proprio denaro.
  • Fondo di tutela. C’è da considerare, poi, che il conto deposito è un prodotto sicuro per definizione. Non solo per che le sue caratteristiche, ma anche perché protetto da un fondo specifico, che assicura cifre fino a 100.000 euro. Da questo punto di vista, solo chi ha deposito somme maggiori potrebbe temere qualcosa, ma in ogni caso si tratta di un pericolo lontano.
  • Struttura del prodotto. Il conto deposito è sicuro perché non prevede investimenti rischiosi. E’ questo il senso del prodotto. E’ ben diverso dalle obbligazioni, che espongono il risparmiatore ai problemi aziendali della società che ha emesso il titolo. Non commerciano in azioni, né in materie prime. Da questo punto di vista, il conto deposito è uno strumento in merito al quale è possibile dormire sonni tranquilli.

 

I conti deposito sono sicuri

I conti deposito sono sicuri? Le risposte che cercavi

I conti deposito sono davvero sicuri?

Per considerare o meno se i conti deposito sono sicuri bisogna tenere in considerazione due importanti aspetti, sia dal punto di vista informatico che per la solvibilità dell’emittente, in quanto circoscrivere la sicurezza dei conti deposito solo sulla protezione del Fondo Interbancario di Tutela potrebbe essere solo un’illusione.

I conti deposito possono essere considerati sicuri dal punto di vista informatico, per tre diverse motivazioni ovvero:

  • Il collegamento tra pc e il portale della banca è crittografato
  • Le banche online investono capitali anche importanti per garantire una maggiore sicurezza
  • Il conto deposito ammette esclusivamente bonifici a favore di un conto corrente che ha la stessa intestazione del conto deposito

In caso di furto della propria password personale sarebbe impossibile prelevare denaro visto che l’unico conto corrente connesso al conto deposito è proprio quello personale dell’intestatario, motivo per il quale sarebbe impossibile trasferire denaro ad un’altra persona.

I conti deposito sono garantiti dal Fondo Interbancario

I conti deposito sono sicuri? Unico rischio maggiore per chi desidera affidare i propri risparmi ad un conto deposito è relativo all’affidabilità delle banche, non tutti gli istituti di crediti sono solidi e affidabili, mancata sicurezza spesso coperta dalla protezione del Fondo interbancario che possa tutelare i propri investimenti affermazione che risulta alquanto imprecisa.

Il Fondo Interbancario consentirebbe di ottenere un rimborso rispetto a ciò che possibilmente si è perduto dal proprio conto deposito prima della dichiarazione di fallimento della banca per un massimo di 100 mila euro, nonostante ciò però i fondi per i conti deposito sono sicuri?

I conti deposito non sono sicuri come si pensa

Il fondo Interbancario di tutela è un consorzio con una disponibilità limitata a disposizione dei clienti, in caso di dissesto di grande banche infatti i capitali non basterebbero a ripagare tutti i clienti.

Il Fondo Interbancario infatti potrebbe essere considerato più uno schermo di protezione che serve esclusivamente a tranquillare i clienti e a spingerli ad effettuare l’investimento dei capitali in conti deposito.

Esistono però diversi escamotage che cercano di ridurre il rischio relativo all’apertura di conti deposito per i propri capitali investiti, innanzitutto meglio scegliere un istituto bancario abbastanza importante piuttosto che una piccola banca, in quanto in questa circostanza le autorità monetarie si mobiliterebbero per evitare il contagio.

I conti deposito sono sicuri? Come ridurre i rischi. Ulteriore tecnica valida a ridurre il rischio di un conto deposito è cercare di diversificare il proprio investimento in diversi conti deposito, se il capitale in nostro possesso è sostanzioso meglio optare per l’apertura di più conti deposito per un massimo di 30.000-50.000 euro per conto.

Inoltre sarà indispensabile non farsi lasciare attrarre da offerte particolarmente allettanti, solitamente tassi fuori mercato risultano essere un indice di instabilità economica della banca. Offerte che potrebbero essere dettate dal bisogno di trovare clienti che la possano finanziare, perché potrebbero perdere la sua gestione e senza la liquidità il sistema potrebbe incepparsi.

Conto deposito vincolato cos’è

Conto deposito vincolato cos’è e come funziona

La scelta di aprire un conto deposito è sempre più frequente. Quali sono i vantaggi di questi prodotti? Prima di tutto la possibilità d’investire in maniera sicura, tutelandosi dall’innalzamento dei tassi. A tal proposito è fondamentale analizzare conto deposito vincolato cos’è.

Conto deposito vincolato: di cosa si tratta?

Conto deposito vincolato cos’è? Rispondere a questa domanda è molto facile, dal momento che il prodotto in questione ha come caratteristica principale il fatto di permettere a un determinato utente di veder fruttare le somme vincolate per un determinato periodo di tempo, che generalmente può andare da un minimo di 3 mesi a un massimo di 36.

Il conto deposito vincolato è limitato per quanto riguarda le funzionalità legate ai conti correnti tradizionali, come per esempio la possibilità di ricevere carte di credito e di effettuare la domiciliazione delle utenze e l’accredito dello stipendio e della pensione.

Conto deposito: le caratteristiche dell’opzione con vincolo

Per capire meglio conto deposito vincolato cos’è inquadriamo non solo la caratteristica appena ricordata, ma specifichiamo anche il fatto che, in caso di ritiro anticipato delle somme immobilizzate, è possibile riprenderle in mano remunerate a un tasso base, il cui valore è inferiore rispetto al tasso netto applicato in caso di completamento del vincolo.

Altro aspetto importante da considerare al proposito è che la capitalizzazione degli interessi avviene secondo tempi diversi a seconda del singolo istituto di credito.

Conto di deposito vincolato: cosa vedere prima di aprirne uno

Quando si tratta di capire conto deposito vincolato cos’è è bene dettagliare anche i particolari da controllare prima di aprirne uno. L’apertura di un conto deposito vincolato è questione di pochi minuti, ma gli effetti e i vantaggi sul bilancio si possono vedere a lungo termine. A tal proposito, prima di scegliere un istituto di credito per l’apertura, è necessario tenere conto dei seguenti aspetti:

  • Durata minima e durata massima del vincolo
  • Tempistiche di capitalizzazione degli interessi
  • Clausole in caso di svincolo anticipato
  • Somma minima e massima vincolabile

Conto deposito con vincolo: come aprirne uno

Dopo aver specificato a livello generale conto deposito vincolato cos’è è possibile entrare nel vivo del processo di apertura. Come si svolge? In maniera sostanzialmente simile per tutti gli istituti di credito (variano solo alcuni dettagli, come per esempio la possibilità d’inserire più intestatari).

La procedura da seguire in generale è questa:

  • Ingresso sul sito dell’istituto di credito che si ha intenzione di prendere come riferimento per l’apertura del conto
  • Ingresso nella sezione dedicata ai conti deposito
  • Scelta dell’opzione di apertura del conto deposito vincolato
  • Compilazione del form con i propri dati anagrafici
  • Invio dei propri dati anagrafici all’istituto di credito

I passaggi finali prevedono l’esecuzione di un bonifico da un conto corrente tradizionale, al fine di perfezionare la procedura di identificazione finanziaria.

Conto deposito: informazioni sulla sicurezza

Non basta chiedersi conto deposito vincolato cos’è e informarsi sulle caratteristiche di questo prodotto. Prima di aprire un conto di questo tipo è necessario informarsi sul livello di sicurezza.

A tal proposito è bene stare tranquilli. Per quale motivo? Per il semplice fatto che i conti deposito, qualunque sia l’ammontare delle somme vincolate, sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei depositi, che garantisce le giacenze fino a 100.000€.

Questo significa che il conto deposito vincolato può essere considerato una forma di investimento di somme medio/alte molto sicura.

Conti deposito: come sono tassati

Dopo aver chiarito la situazione in merito a conto deposito vincolato cos’è è bene approfondire una voce essenziale come la tassazione. Come sono tassati i conti deposito? Prima di tutto è necessario tenere conto dell’imposta di bollo, che corrisponde allo 0,20% delle somme vincolate.

In secondo luogo è fondamentale considerare l’aliquota sugli interessi, che corrisponde al 26% dell’ammontare degli stessi (prima del varo del Decreto Renzi tale tassa era pari al 20%).

Quanto appena specificato ci aiuta a inquadrare il conto deposito vincolato come una forma valida d’investimento. I rendimenti generali non sono certo altissimi, e per questo è bene optare per vincoli superiori al tempo minimo.

Cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato?

Cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato?

Cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato? Rispondere a questa domanda è molto importante quando si decide di aprire un conto deposito, un prodotto che sta ottenendo sempre più successo per via dell’incertezza del mercato azionario e della volontà di avviare comunque forme d’investimento a breve termine.

Conto deposito vincolato: i principali vantaggi

Prima di approfondire cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato è bene dettagliare i vantaggi di questa opzione.

Il conto deposito vincolato è un prodotto bancario che consente d’investire a breve termine somme di denaro, vincolandole per un periodo minimo generalmente corrispondente a 3 mesi (il vincolo massimo si aggira tra i 12 e i 24 mesi).

Questa scelta implica la maturazione di una determinata quota interessi.

Conto deposito: che cosa prevede l’opzione di svincolo anticipato

Chiedersi cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato significa considerare l’opzione dello svincolo anticipato (disponibile nel caso dei conti deposito sottoscritti presso istituti di credito come CheBanca o Fineco.

La scelta dello svincolo anticipato può essere presa in qualsiasi momento. Che cosa prevede a livello concreto? A questa domanda non è possibile dare una risposta univoca, dal momento che le regole cambiano a seconda degli istituti di credito.

In ogni caso è opportuno, prima di optare per lo svincolo, controllare la periodicità di capitalizzazione degli interessi.

Conto deposito vincolato: il primo caso di svincolo anticipato

Cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato? Come già ricordato, questa opzione prevede diverse conseguenze. La prima consiste nella perdita degli interessi maturati dal momento di sottoscrizione del contratto a quello del prelievo delle somme.

Se l’istituto di credito applica questa politica è bene evitare di vincolare somme troppo alte, in quanto il rischio è quello di perdere unicamente i soldi degli interessi. Svincolare i soldi dal conto deposito prevede però la possibilità di scegliere anche un’altra opzione. Vediamo quale.

Conto deposito vincolato ritiro dei soldi: il caso dell’interesse base

Quando ci si chiede cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato è bene ricordare che quella appena citata non è la sola opzione disponibile in caso di scelta di prelevare le somme immobilizzate per un determinato lasso di tempo.

Alcuni istituti di credito consentono ai titolari di conto deposito vincolato di prelevare le somme depositate all’inizio del vincolo, maggiorate di un interesse base dell’1%.

Un caso che risponde a questo criterio è quello del conto deposito Mediolanum, che consente di vincolare il proprio denaro per massimo 12 mesi, usufruendo di un tasso nominale annuo lordo pari al 2,80%.

In caso di svincolo anticipato, come appena specificato, il correntista usufruisce di un tasso d’interesse base del 2%.

Conto deposito vincolato primi passi: ecco come aprirlo

Dopo aver chiarito le idee su cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato è il momento di capire come aprirlo. Cosa si deve fare?

Semplicemente accedere al sito ufficiale dell’istituto di credito e successivamente all’area dedicata ai conti deposito. La situazione specifica cambia di banca in banca, ma è sempre possibile trovare una pagina dedicata all’inserimento dei dati anagrafici.

Questa va compilata in tutti i suoi punti, avendo cura d’inviare i moduli all’istituto di credito e, successivamente, di effettuare un bonifico da un conto corrente tradizionale per completare la procedura d’identificazione.

Conto deposito vincolato tassazione: quali aliquote sono applicate?

Abbiamo dato tutte le informazioni su cosa comporta il ritiro di una somma depositata su un conto deposito vincolato, abbiamo specificato come aprirlo e adesso non ci resta che dettagliare le informazioni relative alla tassazione.

Gli interessi maturati sulle somme vincolate con i conti deposito sono soggette a un’aliquota del 26% (prima dell’approvazione del Decreto Renzi questo onere era pari al 20% dell’interesse lordo).

Ricordiamo infine che i conti deposito sia vincolati sia liberi sono prodotti assolutamente sicuri. Per quale motivo? Perché sono tutelati dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la tenuta dei conti con giacenze fino a 100.000€.

Quali sono i servizi offerti sui conti deposito

Quali sono i servizi offerti sui conti deposito?

Quali sono i servizi offerti sui conti deposito? Rispondere a questa domanda è fondamentale se si vuole aprire un conto deposito sia libero sia vincolato.

Conto deposito: perché aprirne uno

Prima di chiedersi quali sono i servizi offerti sui conti deposito è bene capire perché è vantaggioso aprirne uno. Il conto deposito rappresenta al giorno d’oggi l’opzione più vantaggiosa per investire senza rischi, evitando di dover fare i conti con l’innalzamento dei tassi.

Una delle più grandi comodità dei conti deposito consiste nella possibilità di scegliere tra conto deposito libero e conto deposito vincolato.

Servizi conto deposito: ecco cosa sapere

Chiedersi quali sono i servizi offerti sui conti deposito vuol dire considerare prima di tutto la natura di questi prodotti bancari, il cui scopo principale è quello di far fruttare le somme depositata dal titolare.

Cosa significa questo? Che il correntista ha a disposizione un numero di servizi molto limitato rispetto a quello relativo ai conti correnti tradizionali.

Le caratteristiche dei singoli conti deposito variano sulla base delle regole degli istituti di credito di riferimento, ma è bene ricordare che, a livello generale, i servizi disponibili riguardano la possibilità di effettuare operazioni di versamento e prelievo.

Conto deposito libero o vincolato: quale opzione scegliere

Dopo aver risposto alla domanda quali sono i servizi offerti su un conto deposito è bene dedicarsi ai dettagli del prodotto, cercando di capire l’alternativa migliore tra conto deposito libero e conto deposito vincolato.

Nel primo caso è bene ricordare la possibilità di prelevare in qualunque momento le somme depositate. Il conto deposito libero – che ha chiaramente interessi diversi rispetto a quello vincolato – è l’ideale per piccole operazioni di risparmio senza alcun tipo di obiettivo a lungo termine.

Conto deposito vincolato: tutti i vantaggi

La domanda relativa a quali sono i servizi offerti sui conti deposito deve, come appena ricordato, precedere l’analisi delle peculiarità tecniche del prodotto. Dopo aver osservato le caratteristiche del conto deposito libero è bene capire i vantaggi di quello vincolato.

Il conto deposito vincolato, che può essere sottoscritto da qualsiasi soggetto maggiorenne possessore di un conto corrente tradizionale d’appoggio, è un prodotto che consente di usufruire di un tasso d’interesse che varia a seconda del tempo di vincolo, che in generale non può mai essere più breve di 3 mesi.

Il titolare di un conto corrente deposito ha la possibilità di ritirare in qualunque momento le somme depositate, previa restituzione degli interessi, la cui periodicità di capitalizzazione varia sulla base delle regole del singolo istituto.

Come si apre un conto deposito?

Non basta chiedere quali sono i servizi offerti sui conti deposito e analizzare le caratteristiche dei vari prodotti, ma è bene avere le idee chiare sulle modalità per aprire il suddetto conto.

Come si apre un conto deposito? La procedura è molto semplice e per completarla è sufficiente accedere al sito ufficiale dell’istituto di credito, entrare nella sezione dedicata ai conti deposito e compilare con i propri dati il form apposito. I moduli con i propri dati anagrafici vanno poi recapitati completi in tutti i loro punti.

Per attivare il conto deposito è necessario effettuare un bonifico dal conto corrente d’appoggio (questo passaggio è detto procedura d’identificazione).

Prima di compilare i moduli con i propri dati anagrafici è consigliabile leggere fino in fondo il foglio informativo e documentarsi su tutte le condizioni del prodotto (qualunque sia la tipologia di vincolo).

Quali aliquote sul conto deposito?

Oltre a informarsi su quali sono i servizi offerti sui conti deposito e dettagliare le caratteristiche del conto deposito vincolato e di quello libero è fondamentale approfondire la questione delle aliquote.

Gli interessi maturati sulle somme depositate sono soggetti a un’aliquota del 26% (prima del varo del decreto Renzi tale valore era pari al 20%).

Altro aspetto fondamentale quando si parla di conti deposito riguarda la loro sicurezza. Chiedersi se un conto deposito è sicuro, considerata la sua finalità, è più che naturale.

A tal proposito è bene ricordare che tutti i prodotti di questo tipo sono garantiti dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con giacenza fino a 100.000€, a prescindere dalla durata del vincolo.

Quanto può durare il vincolo su un conto deposito

Quanto può durare il vincolo su un conto deposito?

La necessità di tutelare i propri risparmi è sempre più centrale al giorno d’oggi, soprattutto a causa della crisi e dell’incertezza di molti investimenti. I conti deposito sono l’alternativa più valida per tutelare i propri risparmi e per investire a breve termine. Chiedersi quanto può durare il vincolo su un conto deposito è fondamentale se si vuole sottoscrivere un contratto per tale prodotto.

Conto deposito: perché sceglierlo

Prima di chiedersi quanto può durare il vincolo su un conto deposito è bene ricordare i vantaggi di questi prodotti. I conti deposito consentono in primo luogo d’investire a breve termine, evitando di esporsi al rischio dell’innalzamento dei tassi.

La scelta del conto deposito vincolato costituisce un’alternativa molto vantaggiosa per chi, magari, vuole effettuare una determinata spesa e cerca un prodotto che consenta di risparmiare e di far fruttare le somme immobilizzate.

Vincolo conto deposito: quanto può durare?

Quanto può durare il vincolo su un conto deposito? La risposta a questa domanda dipende dalle regole del singolo istituto di credito. In generale si può inquadrare un range di tempo compreso tra i 3 e i 24 mesi.

Anche la periodicità di capitalizzazione degli interessi dipende dal singolo istituto di credito.

Conto deposito vincolato: altre informazioni tecniche

Dopo aver scelto il conto deposito più adatto alle proprie esigenze è bene analizzare le opzioni legate all’alternativa dell’immobilizzazione. Non basta chiedersi quanto può durare il vincolo su un conto deposito, ma è necessario sapere quali sono le possibilità di gestione delle somme vincolate.

La maggior parte degli istituti di credito consente ai titolari di un conto deposito di prelevare le somme depositate in qualsiasi momento. Questa scelta implica la perdita dell’interesse maturato nel corso del periodo specifico di vincolo.

Vincolo conto deposito: cosa offre IBL Banca

Chiedersi quanto può durare il vincolo su un conto deposito vuol dire prendere in considerazione i piani di diversi istituti di credito, così da trovare quello più adatto alle proprie esigenze.

Cominciamo a dare qualche informazione in merito parlando del conto deposito vincolato di IBL Banca, che consente di immobilizzare i propri risparmi per un periodo compreso tra i 3 e i 24 mesi.

Nel caso del vincolo minimo è possibile maturare un interesse annuo dell’1,45%, mentre la scelta del vincolo di 24 mesi permette di usufruire di un interesse annuo pari al 2,25% (liquidazione trimestrale in entrambi i casi).

Conto deposito vincolato Banca Mediolanum: le opzioni disponibili

Approfondiamo la questione dei vincoli dei conti deposito parlando di Banca Mediolanum. Quanto può durare il vincolo su un conto deposito nel caso di Banca Mediolanum? Questo istituto di credito prevede la possibilità di vincolare i propri risparmi per 3, 6 o 12 mesi.

Nel primo caso il cliente ha la possibilità di usufruire di un interesse annuo pari allo 0,40%. La percentuale in questione sale a 0,60 per il vincolo di 6 mesi e a 0,80 per il vincolo di 12. L’importo massimo vincolabile corrisponde a 3 milioni di euro e il minimo a 100.

Vincolo sul conto deposito: è sicuro sceglierlo?

Chi sceglie di immobilizzare le proprie somme con un conto deposito si pone domande sulla sicurezza del prodotto. Non è infatti sufficiente chiedersi quanto può durare il vincolo su un conto deposito ma è necessario considerare anche la questione della tenuta.

Il conto deposito è sicuro? La risposta è affermativa. I conti deposito con giacenze fino a 100.000€ sono infatti garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Prima di vincolare le somme è quindi utile valutare questo aspetto e ricordare che la scelta dell’immobilizzazione determina un tasso d’interesse diverso rispetto all’opzione di conto non vincolato.

L’apertura del conto deposito sia libero sia vincolato può essere completata in pochi minuti online, previa compilazione del form dedicato con i propri dati anagrafici. Per fare in modo che il conto deposito vincolato o libero risulti operativo è necessario effettuare un bonifico – raramente superiore ai 100€ – dal proprio conto d’appoggio.

Sul suddetto conto corrente, che può essere aperto presso qualsiasi istituto di credito, vengono accreditati gli interessi e le aliquote del 26% sulle rendite finanziarie maturate dalle somme che vengono vincolate.

Dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario

Dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario

Dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario? Rispondere a questa domanda è fondamentale se si punta a investire i propri risparmi, ma anche se, semplicemente, si sceglie di accendere un mutuo o di chiedere un prestito presso un istituto di credito.

In questi casi il cliente ha bisogno d’informazioni chiare che gli permettano di scegliere l’alternativa migliore per le proprie esigenze. Banca d’Italia viene incontro agli utenti con quello che è un vero e proprio apparato di provvedimenti, continuamente oggetto di aggiornamento, dedicati alla trasparenza bancaria e delle operazioni finanziarie.

Prodotti bancari: le regole da seguire

Chiedersi dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario significa essere a conoscenza del fatto che esistono specifiche regole da seguire per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione dei contratti.

In primo luogo è bene ricordare che, ogni qual volta si stipula un contratto per un prodotto bancario, è necessario che il cliente visioni il foglio informativo.

Foglio informativo: tutte le informazioni sul prodotto bancario

Un prodotto bancario, come poco fa ricordato, può essere un conto deposito ma anche una carta prepagata. Tutti i clienti che decidono di usufruire dei servizi di un istituto di credito si chiedono dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario e la risposta già specificata è una: il foglio informativo.

La legge prevede che il foglio informativo – redatto in un formato standard stabilito da Banca d’Italia – sia visionato dal potenziale cliente prima della sottoscrizione di qualsiasi contratto relativo a un prodotto bancario.

Sottoscrizione prodotti bancari: cosa controllare sul foglio informativo

Non basta chiedersi dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario e visionare il foglio informativo prima della firma. Fondamentale è anche saperlo leggere ed essere consapevoli delle sue caratteristiche tecniche. Quali sono?

Ricordiamo prima di tutto che sul foglio informativo devono essere riportate specifiche informazioni, ossia i dati dell’intermediario e tutte le considerazioni relative alle peculiarità tecniche del prodotto, ma anche ai rischi a cui va incontro il cliente sottoscrivendolo.

Sul foglio informativo devono essere dettagliate anche tutte le condizioni economiche messe a disposizione del cliente, oltre ovviamente alle clausole contrattuali.

Trasparenza bancaria: come trovare i fogli informativi online

Molte operazioni bancarie vengono effettuate direttamente online. Anche la sottoscrizione di contratti per prodotti bancari rientra in questo elenco. Chiedersi dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario significa considerare il sito ufficiale dell’istituto di credito o della società finanziaria a cui si sceglie di fare riferimento.

Tutte queste realtà hanno infatti una pagina ad hoc dove è possibile visionare sia i fogli informativi, sia il materiale relativo ai tassi d’interesse, alle informazioni sul credito al consumo, ai fogli informativi.

Dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario sul sito di Unicredit?

Per capire meglio dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario facciamo l’esempio specifico del sito di Unicredit.

Sul portale ufficiale dell’istituto di credito in questione c’è una pagina dedicata alla trasparenza bancaria, sulla quale l’utente ha la possibilità di scegliere da un menu inziale di voci in cui sono riportate le finalità dei vari prodotti bancari (famiglia, piccole imprese, medie imprese, corporate, private banking).

Selezionando ciascuna voce è possibile accedere a un archivio di guide e fogli informativi, con specifiche tecniche su ciascun prodotto.

Dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario di PosteItaliane?

Continuiamo a dare consigli per capire dove si possono controllare le condizioni di un prodotto bancario parlando dell’esempio di Poste Italiane. Sul sito del gruppo, come sui portali di qualsiasi istituto di credito, è presente una pagina dedicata alla trasparenza bancaria.

Qui si trovano non solo i fogli informativi dei servizi dedicati a privati e piccole e medie imprese, ma anche le guide complete dedicate al funzionamento dei conti, dei mutui e dei prestiti, con traduzione in tedesco (ricordiamo che il gruppo Poste Italiane si appoggia a Deutsche Bank per quanto riguarda i servizi di natura finanziaria).

Grazie all’home banking è ormai questione di pochi minuti trovare il foglio informativo di un prodotto bancario, sia esso un mutuo, una carta prepagata o un conto deposito libero o vincolato.

Conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito

Conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito?

Conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito? Quando si decide d’investire i propri risparmi in un conto deposito è basilare rispondere a questa domanda e capire quale sia la scelta migliore tra conto deposito libero e vincolato.

Conto deposito vincolato: perché sceglierlo

Chiedersi se conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito è una domanda che riceve spessso una risposta affermativa.

Per quale motivo? Prima di tutto perché è possibile avvalersi di diverse opzioni temporali e scegliere di vincolare i risparmi anche per pochi mesi, poi perché gli interessi sono maggiori rispetto all’opzione priva di vincoli.

Conto deposito vincolato Mediolanum: tutte le informazioni tecniche

Per capire a fondo se conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito è utile analizzare diversi prodotti. Uno tra i tanti è il conto deposito Mediolanum, che prevede la maturazione dell’1,25% d’interessi lordi annui a fronte di un vincolo di 12 mesi.

Cosa vuol dire quanto appena affermato? Che, prendendo come esempio la scelta di depositare 10.000€ per un anno, dopo questo lasso di tempo sarà possibile avvalersi d’interessi netti pari a 93€.

Conto deposito vincolato 12 mesi migliore

Quando ci si chiede se conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito è necessario confrontare diverse alternative. Prendendo come ipotesi la scelta di vincolare i propri risparmi per 12 mesi, osserviamo le caratteristiche del conto deposito vincolato di Banca Mediolanum e di quello di WeBank.

Optando per una somma di 20.000€ vincolata per un anno, nel primo caso si avrebbe un guadagno netto di 146,06€, con un tasso lordo dell’1,25%. Con WeBank invece si avrebbe un guadagno netto annuo di 138,59€, con un tasso lordo dell’1,20%.

Conto deposito vincolato Unicredit

Chiedersi se conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito vuol dire analizzare il maggior numero possibile di prodotti, con l’obiettivo di trovare l’alternativa più adatta alle proprie esigenze.

Il conto deposito Unicredit è un’opzione molto utile al proposito, dal momento che offre un rendimento crescente calcolato sulla base della durata del vincolo, che deve essere superiore a 10.000€.

A seconda dell’entità della somma vincolata, il tasso lordo a scadenza può essere compreso tra lo 0,30 e lo 0,40%, mentre le tipologie di vincolo disponibili sono comprese tra i 12 e i 24 mesi.

Questo conto è caratterizzato dalla mancanza di costi di apertura, di chiusura e di gestione. Il correntista ha la possibilità di svincolare anticipatamente la somma bloccata, usufruendo però di una somma inferiore rispetto a quella depositata inizialmente.

Conto deposito vincolato Banco di Napoli

Un’altra opzione che è bene analizzare per capire se conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito è la proposta del Banco di Napoli. In questo caso non si parla di veri e propri conti deposito ma di libretti di risparmio.

Banco di Napoli offre ai clienti la possibilità di aprire il libretto di risparmio Flash, destinato ai genitori e ai tutori che vogliono risparmiare soldi per i figli che, a partire dai 12 anni, hanno la possibilità di gestire in maniera parzialmente autonoma i propri risparmi. Questo libretto di risparmio consente di maturare un tasso lordo annuo dell’1%.

Banco di Napoli permette anche di aprire il libretto Pensione Per Te, che consente di richiedere la carta libretto utilizzabile in tutti gli sportelli.

Conto deposito vincolato Monte dei Paschi di Siena

Chiudiamo la rassegna dedicata a chi vuole capire se conviene aderire all’opzione di vincolo sul conto deposito osservando le proposte del Monte dei Paschi di Siena. Questo istituto di credito offre il prodotto, un conto che consente di vincolare i propri risparmi per lassi di tempo compreso tra i 6 e i 24 mesi.

L’importo minimo vincolabile con il Conto Italiano di Deposito è pari a 5.000€ e il tasso d’interesse fisso varia sulla base della durata del vincolo. Come tutti i conti deposito, anche questo è tutelato dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la sicurezza dei conti deposito fino a giacenze di 100.000€.

quali sono le spese che incidono sul conto deposito

Quali sono le spese che incidono sul conto deposito?

Quali sono le spese che incidono sul conto deposito? Risponde a questa domanda è importantissimo se si decide di scegliere un prodotto finanziario di questo tipo. I conti deposito oggi sono molto popolari, dal momento che consentono d’investire i propri risparmi in maniera sicura e a breve termine, scongiurando il rischio dell’innalzamento dei tassi.

Conto deposito spese: lo svincolo anticipato

Quando ci si chiede quali sono le spese che incidono sul conto deposito è necessario passare in rassegna tutte le caratteristiche del prodotto, facendo attenzione alle penali per svincolo anticipato.

Se si opta per i conti depositi vincolati, in caso appunto di svincolo anticipato della somma, si può andare incontro al pagamento di penali. Nella maggior parte dei casi si tratta solo del mancato riconoscimento degli interessi.

Per evitare sorprese poco piacevoli al momento dell’eventuale svincolo il consiglio è quello di leggere attentamente il regolamento del conto.

Conto deposito zero spese: ecco cosa non si paga

Quando ci si domanda quali sono le spese che incidono sul conto deposito è bene avere chiaro che esistono anche dei servizi forniti gratuitamente. Di cosa parliamo? Generalmente, almeno nell’ambito dei conti deposito, si inquadra la gratuità delle spese di apertura, di quelle di chiusura e della mancanza di oneri di gestione.

Anche le spese d’invio del rendiconto non sono previste nella maggior parte dei casi, dal momento che il recapito avviene tramite mail senza alcun impegno finanziario da parte dell’istituto di credito.

Quali sono le spese che incidono sul conto deposito: l’imposta di bollo

Per sapere quali sono le spese che incidono sul conto deposito è necessario considerare anche l’imposta di bollo. Questo valore deve essere rapportato alle giacenze ed è pari al 2 per mille della somma depositata.

Secondo quanto previsto dall’articolo 1582 e successivi del Codice Civile, l’imposta di bollo sul conto deposito è da applicare in maniera autonoma rispetto a quella relativa al conto corrente tradizionale.

Conto deposito Arancio spese: analisi del prodotto

Chiedersi quali sono le spese che incidono sul conto deposito vuol dire sia farsi un’idea della situazione generale, sia analizzare alcuni casi particolari, come per esempio il conto di deposito di ING Direct di Conto Arancio.

Che caratteristiche ha questo prodotto? Zero spese per l’invio del rendiconto, nessun onere finanziario di apertura o di chiusura, imposta di bollo calcolata sulla base della normativa vigente (vedi paragrafo precedente), nessuna spesa per il servizio di alimentazione.

Conto deposito zero spese di Findomestic online al 100%

Un altro prodotto che vale la pena analizzare se ci si chiede quali sono le spese che incidono sul conto deposito è il conto deposito 100% online di Findomestic. Tra i vantaggi principali di questo conto rientra, come è chiaro dal nome, la possibilità di una gestione totale online.

Dal momento che tutto avviene per via telematizzata, non sono previsti oneri per l’invio di documenti di rendiconto e neppure per le spese di apertura.

Conto deposito Mediolanum spese

Se vi state chiedendo quali sono le spese che incidono sul conto deposito e volete osservare le caratteristiche di un altro prodotto vi stiamo per dettagliare quelle di conto deposito Mediolanum.

Si tratta di un prodotto a canone zero e quindi di un conto che non prevede spese per l’apertura, per la chiusura, per la gestione e per le operazioni effettuate. Questo conto deposito consente di svincolare in qualsiasi momento le somme di denaro bloccate, questo senza nessun tipo di penale.

Al momento dello svincolo, le somme restituite vengono remunerate al tasso base, tenendo conto del periodo di effettiva durata del vincolo. Scegliere il conto deposito di Banca Mediolanum vuol dire assicurarsi un remunerazione su tutte le somme depositate e, in caso di scelta di un vincolo, usufruire di un tasso d’interesse lordo annuo pari all’1,25%.

Per fare un esempio del funzionamento possiamo ipotizzare la scelta di vincolare per 12 mesi una somma di 10.000€, il che implica la maturazione annua di un tasso netto dello 0,93% (questo significa che alla fine del periodo ci si trova in tasca interessi netti pari a 93€).

quali documenti si devono presentare per aprire un conto deposito

Quali documenti si devono presentare per aprire un conto deposito?

Conto deposito: cos’è e a cosa serve. Le caratteristiche principali

Cos’è e quali documenti si devono presentare per aprire un conto deposito? Il conto di deposito è una particolare tipologia di conto corrente bancario con funzionalità limitate, che ha il solo scopo di far fruttare le somme in giacenza.

Si caratterizza infatti per interessi molto più alti rispetto a quelli previsti per i conti correnti. Altra differenza fondamentale è che il conto deposito ha la necessità di appoggiarsi a un altro conto.

Sebbene nel mercato vi siano diverse categorie di conti deposito, questi sono generalmente classificati in due categorie: conti deposito liberi e vincolati.

Il conto deposito libero prevede che la banca emittente, dopo aver acquistato la proprietà  delle somme depositate, si impegni a custodirle, corrispondere gli interessi maturati e restituire, a richiesta del cliente, il capitale in giacenza.

Sottoscrivendo un conto deposito vincolato invece in caso di ritiro delle somme prima della scadenza del vincolo sottoscritto, la banca può applicare una penale o non corrispondere gli interessi.

Alcuni istituti di credito invece riconoscono al cliente un interesse ridotto rispetto a quello che gli sarebbe spettato rispettando la durata del vincolo. Tuttavia si tratta di misure che variano da banca a banca.

Quale procedura seguire e quali documenti si devono presentare per aprire un conto deposito

Ma come aprire conto deposito? Quali sono i requisiti necessari? Come per i conti correnti, non sono previste limitazioni legislative legate all’apertura di un conto deposito. L’unico requisito è il raggiungimento della maggiore età.

Per quanto riguarda i minorenni, è possibile aprire un deposito a risparmio (detto anche libretto di risparmio) purché il tutore dia il suo consenso alla sottoscrizione del prodotto. L’età minima per poter sottoscrivere un deposito per un ragazzo minorenne varia in funzione dei prodotti offerti dai diversi istituti di credito.

La procedura da seguire per l’apertura di un conto deposito è piuttosto semplice. Dopo aver letto con attenzione il contratto e la normativa sulla trasparenza bancaria, il richiedente deve firmare e consegnare il contratto di conto, le dichiarazioni di presa visione del foglio informativo e il consenso al trattamento dei dati personali.

Quali documenti si devono presentare per aprire un conto deposito? Alla documentazione sopracitata si dovranno poi allegare le fotocopie di documento di identità e codice fiscale dell’intestatario del conto (in caso di più intestatari sono necessarie le fotocopie dei documento di ognuno).

Qualche banca richiede anche la presentazione del certificato di residenza, ma si tratta di una pratica che non vale sempre. Nel caso in cui il conto venga aperto online e senza interazione di un dipendente della banca che possa provvedere all’identificazione “de visu” del richiedente, è necessario ricorrere all’identificazione finanziaria.

Quali documenti si devono presentare per aprire un conto deposito online

Si tratta di una pratica necessaria, definita dalla normativa antiriciclaggio, e consiste fondamentalmente nell’identificarsi tramite un bonifico effettuato da un conto corrente di cui si è titolari. Il bonifico (detto anche bonifico di prova) dovrà avere un importo minimo simbolico e serve a garantire l’effettiva identità del richiedente.

In alternativa è possibile identificarsi ricorrendo alla procedura RID, che richiede comunque la presenza di un conto corrente intestato. La diversa modalità di identificazione comporta una variazione tempi di apertura del conto.

Con l’identificazione a distanza il conto sarà operativo solo dopo che il nuovo istituto di credito avrà potuto verificare la correttezza dell’identificazione. Scegliendo di aprire il conto in filiale invece si può contare su un’operatività pressoché immediata.

Va precisato infine che, non prevedendo il conto deposito la possibilità di ricorrere allo scoperto, l’iter di apertura non richiede alcuna verifica del profilo creditizio del correntista. Condizione che consente di portare a termine il processo di apertura in tempi molto più rapidi rispetto ai conti correnti.

come si chiude un conto deposito

Come si chiude un conto deposito? Quali procedure seguire?

Cos’è e come si chiude un conto deposito

Cos’è e come si chiude un conto deposito? Il conto deposito è una particolare tipologia di conto corrente bancario con funzionalità limitate, che ha lo scopo di far fruttare le somme depositate tramite l’applicazione di interessi superiori a quelli pervisti per i tradizionali conti correnti.

La principale differenza tra conto deposito e conto corrente è il bisogno di un conto di appoggio. Mentre il conto corrente può esistere autonomamente, per utilizzare un conto deposito è necessaria la presenza di un conto di appoggio.

In altre parole al conto di deposito va associato un conto corrente attraverso cui è possibile depositare e versare denaro liquido.

Va precisato che è possibile appoggiare il conto deposito a qualsiasi conto corrente, anche se aperto in una banca diversa. Tuttavia capita spesso che banche e finanziarie offrano condizioni particolarmente vantaggiose (come tassi promozionali o conto a canone zero) per i nuovi clienti che aprono conto deposito e conto corrente.

Per quanto riguarda gli interessi corrisposti e la disponibilità del denaro depositato, i conti deposito si dividono in due macro categorie: conti liberi e conti vincolati.

Perché chiudere un conto deposito

I primi consentono di ritirare il denaro in deposito in qualunque momento, mentre i secondi prevedono la sottoscrizione di un vincolo su tutta o parte della giacenza. In questo modo il correntista si impegna a lasciare depositate le somme per un certo periodo di tempo e la banca, allo scadere di tale termine, corrisponde tassi di interessi più alti rispetto a quelli applicati ai conti liberi.

In caso il titolare di un conto deposito vincolato abbia necessità di ritirare le somme in giacenza prima dello scadere del contratto, la banca può applicare una penale o non corrispondere gli interessi. Tuttavia si tratta di misure che variano da banca a banca.

Sebbene non vi siano particolari costi associati ai conti deposito (normalmente non sono previste spese di apertura né di gestione) è possibile che con il passare del tempo, un conto aperto in passato diventi superfluo, o poco competitivo rispetto alle altre offerte del mercato.

In tal caso la scelta migliore è senza dubbio quella di chiuderlo. Ma come si chiude un conto deposito? La procedura per la chiusura è piuttosto semplice. Il correntista può scegliere se recarsi direttamente presso una filiale della banca e fare richiesta di chiusura del conto oppure inviare all’istituto una richiesta di estinzione del conto tramite posta cartacea.

Come si chiude un conto deposito: le procedure da seguire

Quanti scelgono di avvalersi di quest’ultima opzione devono inviare alla banca, tramite raccomandata a/r, il modulo per la richiesta di estinzione del conto deposito che dovrò essere integralmente compilato e firmato.

È necessario precisare che nel caso in cui si tratti di un conto a firme congiunte, il modulo per la richiesta di chiusura dovrà essere sottoscritto da entrambi i titolari.

Perché abbia valore legale, nel modulo devono essere indicati:

  • nome, indirizzo e recapito telefonico dell’intestatario
  • nome dell’istituto di credito che eroga il conto deposito
  • numero del conto
  • IBAN
  • data e firma.

Normalmente è necessario allegare alla tale documentazione una fotocopia di un documento di identità in corso di validità e una fotocopia del codice fiscale o della tessera sanitaria. In caso al conto fossero stati associati assegni o carte, sarà necessario rinviare alla banca anche

  • Assegni annullati e non utilizzati
  • Carta bancomat
  • Carta di credito

Per evitare problemi inoltre è consigliabile trasferire prima della chiusura tutti i servizi che si appoggiano al conto, come carte di credito  mancato accredito dello stipendio.

Allo stesso modo vi suggeriamo di trasferire autonomamente le somme residuali presenti nel conto deposito sul conto corrente di appoggio, prima dell’avvio della procedura di estinzione. Tuttavia sarà buona misura lasciare in giacenza una somma minima per far fronte alle spese che vengono addebitate al momento dell’estinzione.

Cos’è il tasso effettivo

Cos’è il tasso effettivo? Perché è importante?

Il tasso: un indicatore indispensabile

Per rispondere alla domanda cos’è il tasso effettivo? occorre fare un ragionamento più ampio. Il panorama del credito è da sempre ricco ed eterogeneo, caratteristica che impone a chi richiede un finanziamento l’obbligo di confrontare i prodotti, alla ricerca dell’alternativa giusta. In questo contesto, è necessario un indicatore che possa fornire un termine di paragone. Quello più importante – oggi come in passato – è il tasso di interesse, nelle sue varie forme.

Il concetto di tasso di interesse è molto semplice da comprendere. Con questo termine si indica il rendimento espresso in termini percentuali che una cifra investita produce a favore di chi investe. Dunque, parlando di prodotti finanziari, quindi di prestiti (e di mutui), il tasso di interesse è quell’indicatore che suggerisce più o meno indirettamente la cifra che il cittadino deve versare in surplus rispetto a quanto gli è stato prestato.

Nell’ambito commerciale, il tasso è sempre espresso in percentuale. In ambito matematico – ma anche per ciò che concerne i rapporti tra le banche centrali e quelle commerciali – spesso l’indicatore viene normalizzato “a uno”. Molto banalmente, il parametro viene privato del simbolo della percentuale e viene diviso per cento. Dunque, un tasso di interesse al 5% diventa “0,05”.

Cos’è il tasso effettivo? Le tipologie di tasso

Il concetto di tasso di interesse abbraccia numerosi ambiti, ma è in quello commerciale che trova la sua dimensione più importante, dal momento che rappresenta un elemento ampiamente utilizzato nel quotidiano confronto di prestiti, mutui, finanziamenti vari.

La divisione di cui si sente più spesso parlare è quella tra tasso fisso e tasso variabile. Non è solo una questione di costanza, ma anche di composizione. I due tipi di tasso infatti vengono calcolati in modo diverso. Il primo, infatti, si aggancia a un indice chiamato IRS, il secondo si riferisce invece all’indice chiamato Euribor, che è il tasso di interesse con il quale le banche si prestano denaro a vicenda.

In un contesto nel quale si volesse operare un confronto tra prodotti, però, risulterebbe più importante la divisione tra tasso annuo nominale e tasso annuo effettivo globale, noti rispettivamente con gli acronimi TAN e TAEG. Rispondere alla domanda cos’è il tasso effettivo? significa, in un certo senso, rintracciare le differenze tra TAN e TAEG.

La differenza principale è in verità molto banale e non ha nulla (o quasi) a che fare con questioni di natura tecnica. Nel tasso effettivo, a differenza di quello nominale, sono calcolate le voci di spesa che non riguardano le dinamiche del prestito, bensì il costo del prodotto. Dunque, nel primo caso sono prese in considerazione le spese aggiuntive, quelle iniziali, di istruttoria, dell’eventuale perizia e della polizza assicurativa (se c’è). Nel secondo caso, queste voci risultano escluse.

È evidente come il TAEG rappresenti l’indicatore ideale per confrontare i prestiti e i mutui, dal momento che comprende tutte le spese nel loro complesso. Proprio a questo scopo è stato introdotto nel 2003 dal Comitato Interministeriale del Credito e del Risparmio. Ne 2011 lo strumento è stato ampliato, e per legge comprende anche gli oneri fiscali come l’imposta di bollo.

È necessario, infine, fare una distinzione tra TAEG e tasso effettivo, per così dire, semplice. Molto spesso compaiono come sinonimo, ma hanno una differenza: nel primo caso, il parametro si riferisce a un anno, nel secondo a un periodo che può assumere diverse forme, in base proprio ai costi aggiuntivi (in genere semestrale, come nel caso delle assicurazioni).

TAEG e TAN: il legame

Una volta risposto alla domanda che cos’è il tasso effettivo? e nello specifico il tasso effettivo annuo globale è utile comprendere come possa essere utilizzato. E’ tutto piuttosto intuitivo: se due prodotti, per esempio, hanno un TAN identico ma un TAEG diverso, vuol dire che le spese “esterne” sono diverse da un prodotto all’altro, dunque uno risulta – almeno da questo punto di vista – più conveniente. Se due prodotti hanno un TAEG uguale e un TAN diverso vuol dire che in uno è maggiore il peso delle spese esterne rispetto al tasso di interesse in sé.

La lettura del TAEG e del TAN, anche veloce, consente al richiedete di comprendere quanto un prodotto sia conveniente rispetto a un altro, senza sforzi particolari dal punto di vista dell’analisi.

Chi può aprire un conto deposito?

Chi può aprire un conto deposito?

Conto deposito è sicuro?

I conti deposito sono una forma di investimento redditizia e sicura, sempre più in voga negli ultimi anni in quanto tutelati dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositi, permettendo rendimenti netti spesso superiori al 4% lordo. Ma chi può aprire un conto deposito?

Prima di chiarire ogni aspetto relativo all’apertura conto ma soprattutto su chi può aprire un conto deposito è necessario capire bene quali sono le principali caratteristiche del conto deposito, considerato uno dei metodi di investimento più sicuro e redditizio.

I conti deposito sono dei prodotti finanziari che consentono il versamento di somme di denaro al proprio conto deposito, permettendo un rendimento tramite maturazione dei tassi di interesse applicati dalla propria banca a seconda della tipologia di contratto.

Due sono le tipologie di conti deposito, il conto deposito libero che permette al cliente il ritiro anticipato delle somme versate senza alcune vincolo di tempo imposto. Il conto deposito vincolato invece permette ai risparmiatori di ottenere una maggiore rendita data proprio dal vincolo di tempo posto dalla banca.

Conti deposito liberi

I conti deposito liberi consentono di trasferire il proprio capitale sul conto deposito lasciando fruttare gli interessi per un periodo di tempo scelto dal cliente, senza alcun obbligo prestabilito dalla banca, permettendo al cliente di guadagnare ma anche di avere l’accesso libero ai soldi.

In questa tipologia di conto deposito però il tasso di interesse che viene garantito dalle banche non è altissimo, nella norma il tassi base applicato potrà oscillare dall’1% fino al 2,5% a seconda della banca e dell’offerta scelta.

Conti deposito vincolati

Il conto deposito vincolato a differenza dei conti liberi, limitano l’accesso alla liquidità in base alla scadenza del vincolo come previsto al momento della stipula, range di tempo che va da un minimo di 1 mese fino a un massimo di 36 mesi.

In caso di conto deposito vincolato però gli interessi maturati potranno essere proporzionali al periodo di tempo del vincolo, sicuramente la scelta migliore per chi non ha necessità di liquidità ma vuole ottenere un maggiore rendimento.

Conto di deposito chi può aprirlo?

Non esiste alcun regolamento che prevede una limitazione legislativa legata all’apertura del conto deposito, unico vincolo è legato all’età anagrafica sarà necessario aver raggiunto la maggiore età. Mentre per i minorenni è possibile sottoscrivere un deposito a risparmio, ovvero un libretto di risparmio, ma solo se chi esercita la patria potestà dia espresso consenso.

Chi può aprire un conto deposito, è difficile? Aprire un conto deposito è realmente semplice, operazione che può essere effettuata anche direttamente sul web.

Oltre al raggiungimento della maggiore età il cliente prima dell’apertura di un conto deposito dovrà sottoscrivere un conto corrente bancario che potrà essere utilizzato dal risparmiatore come conto d’appoggio al conto a deposito per effettuare così i trasferimenti di capitale.

Conto deposito che non dovrà essere aperto necessariamente nella banca presso la quale si è già titolari di un conto corrente tradizionale.

Come aprire un conto deposito online?

Chi può aprire un conto deposito? I conti deposito possono essere aperti sia tramite sportello bancario o direttamente online. In questo caso i tempi di apertura del conto deposito online saranno sicuramente più rapidi, ma come aprire un conto online?

Chi decide di utilizzare il web per l’apertura del conto deposito dovrà collegarsi al sito dell’istituto e attenersi alla procedura prevista inserendo tutti i dati personali richiesti. In fase di attivazione conto deposito si dovranno indicare anche le coordinate del conto corrente d’appoggio, tramite il quale sarà possibile effettuare ogni tipologia di trasferimento denaro.

Una volta completata l’operazione di richiesta apertura conto deposito sarà possibile procedere stampando il contratto che dovrà essere firmato e consegnato alla banca. Sarà la stessa banca a inviare le coordinate del deposito sul quale sarà possibile effettuare il primo versamento tramite conto corrente d’appoggio, modalità definite dal contratto come bonifico, versamento di contanti e assegno.

Quanti tipi di conto deposito esistono?

Quanti tipi di conto deposito esistono?

Conto deposito confronto: perché aprirlo

Aprire un conto deposito è la scelta più gettonata da molti dei risparmiatori italiani che decidono di investire i propri risparmi trasferendo il proprio capitale sul conto deposito piuttosto che investire in altri strumenti finanziari, ma quanti tipi di conto deposito esistono?

Per capire in quale conto deposito investire il proprio denaro sarà bene conoscere prima quanti tipi di conto deposito esistono per poter scegliere la migliore offerta in base alle nostre aspettative di rendita.

Il conto deposito è un prodotto finanziario che si differenzia dal tradizionale conto corrente, in quanto sono realmente poche le operazioni che si possono effettuare dal conto deposito, versamenti e prelievi, che potranno essere effettuati esclusivamente tramite conto corrente d’appoggio.

I conti deposito differiscono inoltre dai conti correnti per la possibilità di ottenere un possibile rendimento tramite interessi maturati come pattuito al momento della stipula del conto deposito, tassi di interesse più alti a fronte di un’operatività limitata.

I conti deposito sono considerati conti bancari ad elevato rendimento e a basso rischio ecco perché vengono usati dai risparmiatori non solo come deposito del capitale ma anche come possibile investimento utile a ottenere maggiori guadagni nel tempo.

Caratteristica che permette di differenziare le varie tipologie di conti deposito disponibili ai risparmiatori, ma quanti conti deposito esistono?

Esistono due tipologie di conti deposito per investire i propri risparmi, il conto deposito libero e il conto deposito vincolato, che spesso può essere stipulato mantenendo migliori condizioni.

Il conto deposito libero presso il quale è possibile depositare le somme del capitale che si vuole investire, consentendo al risparmiatore però di ottenere  immediata disponibilità del capitale investito in qualsiasi momento, senza alcun vincolo temporale.

In questa circostanza però la libertà nella richiesta di restituzione delle somme depositate permette di ottenere un minore rendimento economico rispetto al conto vincolato, soluzione ideale per i risparmiatori che potrebbero avere una necessità improvvisa dei risparmi versati.

Conto deposito vincolato cos’è?

Il conto a deposito vincolato consente di ritirare i propri risparmi compresi di interessi maturati nel tempo, ma solo alla scadenza del tempo di vincolo predefinito, periodo che va da un mese fino a 36 mesi, a seconda della tipologia di conto deposito stipulato.

Per questa tipologia di conto sono previsti rendimenti maggiori proporzionalmente al periodo di vincolo, più lungo è il periodo di vincolo maggiori saranno gli interessi che verranno corrisposti ai risparmiatori. Tipologia di conto deposito utile per chi non ha particolari esigenze di liquidità e vuole ottenere maggiori rendite economiche.

Quanti tipi di conto deposito esistono, come funzionano? Alcuni dei conti a deposito vincolato presentano alcune clausole per ritiro anticipato prima della scadenza del vincolo, in questo caso la  banca può prevedere penali o il mancato versamento degli interessi maturati.

Quale il conto deposito più conveniente?

Il conto deposito vincolato consente di investire i capitali senza rischio, in quanto gli interessi sui depositi bancari vincolati vengono erogati dalla banca, quindi risulta quasi impossibile la perdita del rendimento ne tanto meno della giacenza iniziale.

Quanti tipi di conto deposito esistono? Esistono tre tipologie di conti deposito vincolati, caratteristiche che non riguardano i rendimenti ma la gestione nel caso in cui il titolare del conto deposito voglia ritirare prima della scadenza la liquidità versata, ovvero:

  • Conti deposito rigidi che impediscono al cliente il ritiro del capitale prima della scadenza prevista dal vincolo.
  • Il mancato riconoscimento degli interessi maturati a fronte di un anticipo del ritiro del deposito
  • L’applicazione di minori rendimenti in caso di non rispetto del vincolo

Così come i conti corrente anche i conti deposito possono essere sottoscritti direttamente via web, svariate sono le offerte dedicate ai clienti che vogliono aprire un conto deposito e gestirlo direttamente online.

Il conto deposito online può essere amministrato tramite home banking del proprio istituto di credito, scelta utile a chi naviga spesso e ha necessità di una maggiore flessibilità.

Tra i principali dettagli utili al risparmiatore che ha necessità di investire i propri risparmi tramite conto deposito dobbiamo considerare prima di una possibile scelta oltre al tasso di interesse che verrà corrisposto dalla banca. Ma anche il criterio di calcolo e logica della capitalizzazione degli interessi maturati, oltre a eventuali spese di apertura e gestione conti deposito.

cosa è un conto deposito

Cosa è un conto deposito? Come funziona?

Conto deposito cos’è?

Facile fare confusione tra gli strumenti bancari utili a risparmiare il proprio capitale, negli ultimi anni sono diventate sempre più numerose le richieste di apertura di conti deposito, ma cosa è un conto deposito?

Investire i propri risparmi negli ultimi anni è diventato sempre più difficile ecco perché molti dei risparmiatori preferiscono evitare di investire il proprio capitale piuttosto che incorrere in strumenti finanziari ritenuti poco affidabili e preferiscono così optare per l’apertura di un conto deposito.

Conti Deposito a risparmio libero o vincolato

Il conto deposito è uno strumento finanziario che può essere considerato come un deposito a risparmio libero o vincolato, attraverso il quale la società che ha acquistato le somme depositate si impegna a custodire gli importi, oltre a corrispondere gli interessi maturati secondo quanto pattuito in fase di stipula.

Solitamente esistono due tipologie di conti deposito, il conto deposito vincolato che permette ai risparmiatori di ottenere le somme versate comprese dei rendimenti applicati solo alla scadenza del vincolo come pattuito. I conti deposito libero invece  è un deposito assolutamente libero per il risparmiatore che potrà richiedere le somme versate e interessi maturati in qualsiasi momento.

Conto a deposito e conto corrente quali differenze?

Ma nell’universo del risparmio cos’è un conto deposito si può comprendere anche facendo una sostanziale differenza tra conto corrente e conto deposito. Il conto corrente consente di eseguire svariate operazione finanziarie come bonifici, assegni e pagamenti con carte di credito o bancomat oltre a essere un deposito del proprio denaro.

Il conto deposito consente di effettuare solo operazioni di prelievo e versamento, e rispetto al conto corrente garantisce una rendita elevata a zero rischi. Ecco perché il conto deposito è uno strumento di investimento che non può essere confuso con un normale conto corrente.

Aprire un conto deposito è la soluzione ideale se si vogliono mettere al sicuro i propri risparmi senza rischi eccessivi, senza però tralasciare l’opportunità di ottenere un rendimento sicuro nel tempo.

Per aprire un conto deposito sarà necessario essere titolari di un conto corrente, che fungerà da appoggio permettendo di effettuare operazioni di trasferimento denaro dal conto operativo al conto deposito alimentando così il risparmio depositato.

Per depositare i risparmi sul conto deposito sarà necessario effettuare un bonifico dal conto corrente, mentre nel caso in cui si vogliano ritirare i soldi depositati sarà necessario eseguire l’operazione inversa, trasferendo il denaro verso il proprio conto corrente.

L’apertura di un conto deposito non comporta un grosso rischio per il risparmiatore, caratteristiche che lo rendendolo uno degli strumenti finanziari più sicuro per investire i propri risparmi.

Il rischio è esclusivamente legato all’eventualità che la banca non mantenga fede agli impegni presi nel momento della stipula, ovvero che non restituisca il capitale depositato compresi  gli interessi maturati come previsto da contratto.

Rischio che sarà limitato grazie all’obbligo per l’istituto bancario di aderire a sistemi di garanzia e copertura dei rischi corsi da chi deposita i propri risparmi.

Conto deposito migliore

Valutare la convenienza dell’apertura di un conto deposito dipende necessariamente dalle caratteristiche del conto deposito scelto per investire i propri risparmi. Il migliore conto deposito potrà essere valutato sulla base di alcuni elementi come il tasso di interessi promesso dalla banca, la logica della capitalizzazione degli interessi, ovvero il momento in cui vengono riconosciuti gli interessi.

Ulteriore dettaglio utile a garantire un migliore conto deposito sono le spese legate al mantenimento del conto deposito, si trovano con facilità conti deposito a costo zero, nonostante dal primo gennaio 2013 è stata introdotta un’aliquota dello 0,15% con un importo minimo di 34,20 euro.

Per optare la migliore offerta di conti deposito bisognerà considerare anche che alcuni istituti di credito concedono condizioni di favore, come tassi di interessi che permettono una maggiore rendita, o il pagamento di anticipato di interessi. Condizioni che possono essere ottenute da tutti i risparmiatori che al momento della stipula del conto deposito sottoscrivono opzioni di vincolo sul denaro depositato.