garanzia conto deposito

Garanzia conto deposito: risparmi 2024 garantiti. Fondo Interbancario e Tutela dei Depositi.

La garanzia conto deposito è stata oggetto di diverse leggi in materia finanziaria nel corso degli anni.

L’ultima novità introdotta in materia risale al Governo Monti di qualche anno fa.

Col Decreto Salva Italia fu abolito il prelievo una tantum. Si istituì l’imposta di bollo annuale sui conti di risparmio.

Le numerose manovre però, tutelano le banche non i risparmiatori. Il fine è non far sentire il morso del prelievo forzoso ai risparmiatori .

Risparmi garantiti: garanzia conto deposito

I conti deposito coniugano sicurezza e rendimento nelle giuste proporzioni, seppur poco ottimali in merito ai tassi di interesse. Sono insieme ai conti correnti le forme di risparmio più sicure. Per i conti cifrati si applica la stessa garanzia offerta per i conti correnti nominali. Devono essere chiaramente riconducibili al nominativo del titolare e del beneficiario.

Grazie alla loro versatilità e ai margini di operatività li fanno preferire ad altre soluzioni. Anche in vista di un profitto accettabile e per le tutele previste sul fronte del rischio. Tutti questi aspetti consentono di godere della garanzia conto deposito.

 

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Garanzia Fondo Interbancario

Dal 1987, le banche italiane hanno aderito al FITD, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Tale fondo ingloba le riserve annuali poste a garanzia dei conti correnti, qualora i clienti risparmiatori si trovassero in difficoltà. Tutela ogni forma di risparmio (assegni circolari, conti correnti) e deposito, ma non gli investimenti.

La direttiva comunitaria per il risanamento e la risoluzione del settore creditizio e degli intermediari finanziari è stata emanata da Bruxelles. Pone sullo stesso piano correntisti ed azionisti, che in caso di crisi rispondono in solido.

In caso di default il rimborso avviene in 20 giorni lavorativi, tranne un’ulteriore proroga di 10 giorni da parte della Banca d’Italia. Il fondo garantisce solo le banche costituite in società per azioni e non tutela i fondi cooperativi.

Fondo di tutela dei depositi

I depositi sono tutelati da un consorzio al quale gli istituti creditizi sono obbligati ad aderire in base a quanto stabilito dal D. lgs. 385/1993. Gli istituti di credito dovrebbero collaborare per risanare la situazioni e fornire liquidità ai clienti della banca in default. Quindi non direttamente dallo Stato.

Il D. lgs. 24/03/11 n. 49 conforme alla Direttiva 2009/CE dispone una serie di criteri: il limite massimo di rimborso pari a 100 000,00 per depositante. Se il conto è cointestato la garanzia conto deposito è da intendersi per ciascuno dei depositanti. Invece se si è titolari di più conti presso la stessa banca la garanzia si applica al cumulo dei depositi.

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Conto deposito migliore rendimento

Conto deposito: stato attuale dell’offerta bancaria e notizie relative alla legislazione in materia.

Quando la scelta d’investimento ricade su un conto deposito, un conto corrente dove la banca corrisponde un interesse sulle somme depositate.

L’offerta bancaria si è diretta verso la soddisfazione di questa diffusa esigenza di investimento con una proposta di conti di deposito chiara, flessibile e puntuale.

La crisi economica ha delineato un panorama finanziario in cui gran parte dei risparmiatori cercano soluzioni di investimento che garantiscono sicurezza e movimento del capitale senza perdite.

 

Conti deposito. Lo stato attuale dell’offerta

L’offerta bancaria relativa ai conti di deposito è attualmente molto dinamica e flessibile. Gli istituti bancari già da qualche anno propongono soluzioni in continua evoluzione per rispondere meglio alle tendenze dei risparmiatori.

Attualmente le banche offrono di base la possibilità di deposito senza vincoli ma con bassi rendimenti, per poi proporre varie opzioni di vincolo di tutto o parte del capitale depositato con rendimenti più alti.

Gli interessi vengono solitamente capitalizzati alla fine del periodo di vincolo o comunque alla fine di ogni anno solare. Spesso c’è anche la possibilità di svincolo del capitale senza penali ma con l’unica perdita del rendimento maggiore e quindi con l’applicazione del tasso base garantito sulle somme libere.

I conti deposito. Principali caratteristiche

Una soluzione ideale per i risparmiatori con poca attinenza al rischio e a vincolare i propri capitali in investimenti a medio e lungo termine. I rendimenti purtroppo sono bassi in quanto i tassi di riferimento sono legati all’attuale costo del denaro.

Le banche infatti offrono di base, sulle somme libere da vincoli, un tasso di interesse lordo che va da 0,1% a 0,5%. Scegliendo invece di vincolare tutto o parte delle somme depositate sono garantiti rendimenti superiori all’1% che possono crescere proporzionalmente:

  • in base al periodo di vincolo (12, 24, 36 e 60 mesi);
  • al crescere delle somme minime da vincolare.

I conti deposito di solito non hanno spese di apertura, gestione e chiusura; ci sono da considerare le ritenute fiscali da pagare sugli interessi e l’imposta di bollo che va pagata sulle giacenze medie annue superiori ai 5.000 euro.

Le migliori offerte bancarie

La maggioranza degli Istituti bancari attualmente offrono conti deposito con le caratteristiche fin qui esposte. Di solito ogni banca offre un paio di soluzioni ma con flessibilità di scelta tra :

  • libero o vincolato;
  • periodo di vincolo;
  • somme minime vincolate.

Particolarmente rilevanti sono le proposte fatte da alcuni Istituti per tassi di rendimento garantiti più elevati rispetto alla media:

  • depositi non vincolati: alcune banche oggi offrono un tasso lordo dell’ 1% o superiore sulle somme libere in promozione per i primi mesi. Il rendimento si può mantenere ad esempio con l’accredito dello stipendio/pensione o che può aumentare nel caso si opti per piani di accumulo e quindi inserendo un vincolo;
  • per i depositi vincolati invece le soluzioni migliori sul mercato prevedono tassi di interesse lordi intorno al 2% con vincoli a breve termine e in alcuni casi con liquidazione trimestrale degli interessi. Su alcune tipologie di depositi vincolati alcune banca si fanno carico anche dell’imposta di bollo.

La legislazione vigente in materia.

Tutta la normativa in materia bancaria è raccolta nel Testo Unico Bancario (d.lgs 385/1993) che ha subito negli ultimi anni numerose modifiche e integrazioni in seguito ai grandi fallimenti bancari che hanno bruciato i risparmi di migliaia di investitori.

L’Eurozona, con una serie di direttive, ha imposto una legislazione che garantisce più chiarezza e trasparenza nelle condizioni di investimento e garanzie minime per i depositi bancari.

Nel 2011 è stato costituito il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a cui devono aderire obbligatoriamente tutte le banche, che serve a garantire un rimborso in tempi certi fino a 100 mila euro per i risparmiatori in caso di insolvenza della banca.

Negli ultimi anni è stata rivista anche la percentuale delle ritenute fiscali sui redditi da interessi (salita al 26%) e parte della disciplina dell’imposta di bollo.

Conto deposito arancio tasso base

Imposta di Bollo Conto Deposito: come si calcola e quali sono le banche che lo versano gratis?

conti deposito sono tra gli strumenti di investimento più apprezzati dagli italiani per far fruttare i propri risparmi, tuttavia anche su questi prodotti grava la tassazione degli interessi e l’imposta di bollo. Per evitare di sostenere spese eccessive, si consigli di optare per le banche che si sobbarcano i costi del cliente proponendo un conto deposito senza imposta di bollo.

Imposta di Bollo Conto Deposito: che cos’è?

L’imposta di bollo sul conto deposito è una tassa proporzionale al deposito, pari allo 0,20% calcolato sulle giacenze, ossia al 2 per mille della somma depositata. Tuttavia è necessario distinguere tra persone fisiche e giuridiche, poiché:

  • è previsto un tetto massimo di 14.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche;
  • non c’è nessun limite massimo per le persone fisiche.

Stando alla nota 0215567/13 del 1° marzo 2013, la Banca d’Italia chiarisce che la nozione di deposito comprende sia:

  • i depositi che costituiscono la provvista di un conto corrente;
  • i contratti distinti dal conto corrente, quali certificati di deposito, depositi alimentati attraverso un conto corrente di appoggio, ecc. oppure i depositi in conto corrente la cui funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto.

Come si Calcola il Bollo Conto Deposito?

Per effettuare il calcolo dell’imposta bollo conto deposito è necessario capire come applicare la tassa nel caso di conto corrente che riconosca anche un interesse sulle somme depositate. Le casistiche sono le seguenti:

  • l’imposta di bollo è applicato in misura proporzionale (2 per mille) nel caso di contratto giuridicamente distinto dal conto corrente, ossia di depositi in conto corrente la cui funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto;
  • l’imposta va applicata in modo autonomo rispetto a quella del conto corrente, nella misura del 2 per mille rispetto al denaro vincolato, se si fa riferimento ai depositi in conto corrente. Queste giacenze non vanno considerate nella valutazione complessiva della posizione del cliente per la verifica del limite fissato a 5.000 euro del valore medio di giacenza;
  • per calcolare la tassazione applicabile non è necessario far riferimento all’ipotesi in cui le giacenze del deposito in conto corrente, libere da vincoli di indisponibilità, siano remunerate;
  • le circolari 48/2012 e 15/2013 chiariscono che per determinare l’imposta bisogna valutare l’intestazione del conto corrente o del libretto di risparmio, specialmente nel caso di un imprenditore individuale.

Conto Deposito Senza Bollo: quali sono le banche si fanno carico dell’imposta di bollo?

Le banche che prendono in carico il versamento della tassa al posto del cliente, o prevedono costi minimi, sono diverse. Il calcolo è stato effettuato ipotizzando di depositare 1.000 euro per un anno:

  • Widiba: imposta di bollo gratuita per giacenze medie di massimo 5.000 euro;
  • Facto: imposta di bollo a carico della banca senza limiti di deposito;
  • Mediolanum: imposta di bollo di 2,00 euro;
  • YouBanking: imposta di bollo pari a 2,00 euro;
  • CheBanca!: imposta di bollo di 2,00 euro;
  • Credito Valtellinese: imposta di bollo pari a 2,00 euro;
  • Deutsche Bank: imposta di bollo a carico della banca senza limiti di deposito;
  • Fineco: imposta di bollo di 2,00 euro.
Conti deposito bail in

Conto Deposito 2017 e acquisti immobiliari

Pochi giorni fa, il 29 agosto, è entrata in vigore la nuova legge sulla concorrenza, la n.124, che tutela delle transazioni immobiliari. 

Tale normativa prevede che le compravendite immobiliari siano tutelate e permette la verifica di assenza di gravami e formalità che possano in qualche modo ostacolare la compravendita, quali ipoteche, sequestri, pignoramenti o vendite multiple dello stesso immobile.

Inoltre dà la possibilità di richiedere il deposito del prezzo al notaio rogante fino all’ avvenuta trascrizione del contratto di compravendita. Quindi finché non si firma il contratto, il venditore evita di rischiare dovendo lasciare la cifra destinata all’acquisto nelle mani del notaio.

Conto Deposito 2017  per tutelare chi acquista casa

Nello specifico la nuova legge permette la facoltà di richiedere al notaio l’apertura di un conto deposito, un conto corrente sul quale verranno versate varie somme, quali:

  • i tributi per i quali il notaio sia sostituto o responsabile d’imposte;
  • eventuali altre somme affidategli, soggette a obbligo di annotazione nel registro apposito.

L’importanza di tutelarsi sfruttando il conto deposito

Grazie alla legge sulla concorrenza, in vigore dal 29 agosto scorso, chi non trascrive il preliminare ha uno strumento ulteriore per evitare l’esposizione a rischi come l’eventualità che tra la data del rogito e quella della sua trascrizione nei registri venga pubblicato un gravame inaspettato a carico del venditore, come un’ ipoteca o un sequestro.

Oppure che il venditore venda più volte lo stesso immobile a diversi acquirenti, con la conseguenza che prevalga chi per primo trascrive.

Conto deposito a risparmio libero

Conto deposito a risparmio libero: cos’è e come funziona

Il conto deposito a risparmio libero è un’alternativa di investimento molto vantaggiosa, in quanto consente di far fruttare i risparmi tutelandoli dalla crescita dei tassi d’interesse, evitando anche i problemi dell’incertezza del mercato azionario.

Conto deposito libero: di cosa si tratta

Iniziamo a parlare di conto deposito a risparmio libero analizzando le caratteristiche principali di questo strumento d’investimento.

Il conto deposito libero è un prodotto che, a differenza del conto tradizionale, consente di effettuare un numero limitato di operazioni in quanto nasce per immobilizzare i risparmi per un periodo specifico, con l’obiettivo di farli fruttare a un interesse più alto rispetto a quello applicato nel caso di un conto tradizionale.

Come funziona un conto deposito libero: informazioni essenziali

I conti deposito sono prodotti utili e vantaggiosi, ma prima di aprirne uno è necessario informarsi su alcuni dettagli.

Per quanto riguarda il conto deposito a risparmio libero è bene ricordare che i tassi sono leggermente più bassi rispetto a quelli applicati con i conti correnti vincolati, prodotti che prevedono l’immobilizzazione di somme per un determinato lasso di tempo (in caso di svincolo anticipato i depositi vengono remunerati al tasso base).

La liquidazione degli interessi può avvenire su base mensile, trimestrale o semestrale a seconda delle politiche applicate dall’istituto di credito.

Conti deposito liberi: quali sono i migliori?

Per scegliere un conto deposito a risparmio libero è necessario analizzare le proposte dei principali istituti di credito. Per trovare quindi i piani più convenienti ipotizziamo la scelta di depositare 10.000€ per 18 mesi.

Tra i vari prodotti disponibili sul mercato iniziamo ad analizzare il conto deposito a risparmio libero di Banca Santander che, in questo caso, consente di avvalersi di una somma di 136,72€ netti alla fine del periodo di immobilizzazione, con un tasso lordo dell’1,40% e un tasso effettivo dello 0,92. Per aprire questo conto è necessario versare un’imposta di bollo di 30€.

Conto deposito libero di IBL Banca: ecco come funziona

Entriamo ora nel dettaglio del conto deposito a risparmio libero di IBL Banca. Per capire come funziona ipotizziamo sempre la scelta di depositare 10.000€ per 18 mesi. Alla fine del suddetto periodo è possibile usufruire di un rendimento netto di 108,93€, con un tasso lordo dello 0,75% e interessi netti pari a 138,98€. Il conto deposito in questione prevede per l’apertura il versamento di un’imposta di bollo di 30€.

Concludiamo questa breve guida dedicata ai conti deposito liberi ricordando che la principale voce fiscale a carico del titolare è un’aliquota del 26% sulle giacenze, pari al 20 prima del decreto Renzi. Per quanto riguarda la sicurezza è invece opportuno fare cenno all’esistenza del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con giacenze inferiori a 100.000€.

Conto deposito garanzia stato

Conto deposito garanzia stato: come non correre rischi

Conto deposito: uno strumento sicuro

Conto deposito garanzia stato: di cosa si tratta e come funziona. In un panorama che impone di scegliere tra rendimento e sicurezza, i conti deposito spiccano per la capacità di offrire un profitto accettabile e allo stesso tempo importanti garanzie sul fronte del rischio. I conti depositi rappresentano per antonomasia le forme di risparmio più sicure, seconde forse solo ai conti correnti.

Non si tratta di una fama immeritata, anzi: la tranquillità dei depositanti deriva da alcune caratteristiche strutturali tali da determinare un grado di sicurezza elevato. Il tema del conto deposito garanzia stato è solo all’apparenza complicato, anche perché il legislatore è intervenuto direttamente a proteggere i depositi, creando un istituto ad hoc per questo scopo.

Di recente sono saliti alla ribalta spiacevoli episodi in cui gli investitori di alcune banche regionale hanno perso tutti (o quasi) i loro risparmi a causa del comportamento scorretto e spericolato di chi aveva in gestione il loro denaro. È bene rassicurare i sottoscrittori di depositi: i “conti” non possono essere associati a obbligazione e azioni.

Non è possibile perdere i propri risparmi. Il motivo è semplice: a proteggere i conti depositi vi è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che agisce anche sui conti correnti. Come funzione? E’ veramente in grado di garantire la sicurezza delle somme depositate?

Conto deposito garanzia statale: come funzione il Fondo

Conto deposito garanzia stato: la soglia dei 100mila euro. Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi copre i conti fino a 100.000 euro. Si tratta di una soglia molto alta, dal momento che la maggior parte dei depositi contiene cifra di gran lunga inferiore.

Per chi crede che 100.000 euro siano troppo pochi, si segnala che altri paesi utilizzano un approccio più restrittivo. In Germania, per esempio, la Tutela copre appena 20.000 euro.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e la doppia intestazione

Alcuni dubbi sul funzionamento permangono, tuttavia la disciplina è piuttosto cara. I 100.000 euro si riferiscono al totale dei depositi? La risposta è no: questa somma corrisponde a una banca, quindi se si sottoscrive un conto in un istituto e un altro contro in un altro istituto, si è coperti per un totale di 200.000 euro.

Lo stesso vale per i casi che prevedono una doppia intestazione. Se il conto è intestato a due persone, anche in questa fattispecie la soglia sale a 200.000 euro.

Va specificato, tuttavia, che il Fondo per sua stessa natura funziona soprattutto in relazione alle banche piccole. Se a fallire è una banca grande, i depositi rischierebbero di “crollare”.

Per fortuna, non è una eventualità frequente e in Europa non è stata ancora sperimentata, men che meno che in Italia. Insomma il bail-in è un incubo che, almeno potenzialmente, può trasformarsi in realtà anche per chi ha semplicemente sottoscritto un deposito e non si è avventurato in azioni, obbligazioni etc.

Conto deposito vincolato rischi

Conto deposito vincolato rischi: tutto quello che devi sapere

Quando si progetta d’investire e tutelare i propri risparmi si considera il conto deposito come un riferimento molto importante e meritevole di un approfondimento. A tal proposito è bene informarsi anche su conto deposito vincolato rischi.

Cos’è un conto deposito

Prima di capire quali sono conto deposito vincolato rischi vediamo le caratteristiche principali di questo strumento d’investimento. Il conto deposito è un’alternativa utile per investire i propri soldi – aprirlo significa avere la possibilità di effettuare molte meno operazioni rispetto a quelle disponibili con il conto tradizionale – immobilizzandoli per un lasso di tempo variabile.

Si può scegliere tra conto deposito libero e conto deposito vincolato. Nel caso del conto deposito libero le somme possono essere ritirate in qualsiasi momento, mentre con il conto deposito vincolato è necessario, come è chiaro dal nome stesso del prodotto, rispettare un vincolo temporale che può andare dai 3 ai 60 mesi a seconda della scelta del titolare.

Se si ritirano le somme vincolate prima della scadenza è possibile incassarle remunerate al tasso base.

Quali rischi per il conto deposito vincolato?

Conto deposito vincolato rischi quali sono? La risposta a questa domanda ci porta a parlare dell’esistenza del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con una giacenza inferiore a 100.000€.

Questo significa che il conto deposito vincolato si configura come un prodotto sicuro, adatto anche ad investimenti di portata media e grande.

Tassazione del conto deposito: ecco cosa sapere

Nel novero di conto deposito vincolato rischi è possibile ricordare anche un contro non indifferente come la tassazione. Oltre all’imposta di bollo, i conti deposito sono caratterizzati alla presenza di un’aliquota del 26% sulle giacenze (prima dell’approvazione del decreto Renzi si parlava del 20%).

Questo trattamento fiscale rende il conto deposito un’opzione senza dubbio sicura per investire, ma anche molto più costosa rispetto ad altri prodotti.

Come scegliere un conto deposito

Dopo aver dato informazioni in merito a conto deposito vincolato rischi non resta che fornire qualche indicazione per scegliere al meglio il conto. La prima cosa da fare è il controllo, grazie ai numerosi comparatori disponibili sul web, del guadagno netto associato a un determinato periodo temporale di vincolo.

Solo in questo modo è infatti possibile avere un’idea iniziale della convenienza del prodotto. In secondo luogo è utile controllare il tasso lordo, il tasso effettivo e il tasso a regime, così come la presenza di un’imposta di bollo da versare in sede di apertura del conto deposito.

Il conto deposito è caratterizzato da interessi maggiori rispetto a quelli legati a un conto corrente tradizionale, ma è consigliabile sceglierlo tenendo gli occhi aperti sulle spese complessive, onde evitare di trovarsi, alla fine del periodo di vincolo, con una remunerazione decisamente più bassa del previsto.

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Conto deposito tasso lordo e netto: quello che devi sapere

Documentarsi su conto deposito tasso lordo e netto è molto importante se si punta ad approfondire le caratteristiche di questi prodotti, che consentono di investire il proprio denaro in maniera sicura e semplice.

Cos’è un conto deposito e come funziona

Prima di specificare con degli esempi le caratteristiche di conto deposito tasso lordo e netto vediamo di cosa parliamo quando chiamiamo in causa questi strumenti d’investimento. I conti deposito, a differenza dei conti corrente tradizionali, permettono di immobilizzare delle somme per un determinato lasso di tempo.

Durante questo vincolo è possibile farle fruttare e avvalersi di un tasso d’interesse, che varia a seconda del tempo sopra ricordato. Il conto deposito vincolato consente di liberare anzitempo le somme immobilizzate, ma è bene ricordare che, in questi casi, vengono ritirate remunerate al tasso base.

Il conto deposito è sicuro?

Non è sufficiente informarsi su conto deposito tasso lordo e netto per capire fino in fondo la convenienza di questo prodotto. Bisogna approfondire anche la questione della sicurezza, ricordando che il conto deposito è tutelato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con giacenze massime di 100.000€. Questa peculiarità lo rende una scelta utile per investire cifre anche importanti.

Conto deposito: esempi di tassi convenienti

Per entrare nel vivo di conto deposito tasso lordo e netto, il che vuol dire analizzare la convenienza dei singoli piani, non possiamo che fare alcuni esempi specifici. Ipotizziamo la scelta di un conto deposito vincolato e quella di immobilizzare le somme per 18 mesi.

Considerando il conto deposito di Banca Ifis, si avrebbe alla fine del vincolo un guadagno netto di 389,12€, frutto di un tasso d’interesse lordo dell’1,75%. Quello netto risulta invece pari all’1,30% e quello a regime allo 0,56%. In questo caso si può parlare di interessi lordi per 525,84€ e di un peso fiscale complessivo di 136,72€.

Conto deposito Banca Marche: informazioni sui tassi

Concludiamo questa breve guida dedicata a conto deposito tasso lordo e netto ricordando le caratteristiche del conto deposito Banca Marche. Per analizzarle ricordiamo sempre l’esempio di prima, ossia la scelta di vincolare per 18 mesi 20.000€.

In questo caso si avrebbe un guadagno netto alla fine del vincolo pari a 361,64€, con un tasso lordo pari all’1,90%. Il tasso effettivo di questo conto deposito risulta pari all’1,20% e quello a regime allo 0,54%. Gli interessi netti di questo conto deposito risultano pari, tenendo conto del vincolo sopra ricordato, a 421,80€, mentre quelli lordi a 570€.

Il conto deposito di Banca Marche, sempre sulla base dell’esempio che stiamo prendendo in considerazione, prevede una tassazione pari a 148,20€. Tra le imposte è bene considerare anche le spese di apertura, corrispondenti  a un bollo di 60,12€ una tantum.

Conto deposito differenza conto corrente

Conto deposito differenza conto corrente: tutte le informazioni

Quando si progetta di investire e tutelare i propri risparmi è bene informarsi su conto deposito differenza conto corrente e inquadrare i tratti distintivi di ciascuno strumento.

Conto deposito e conto corrente: prime indicazioni sulle differenze

Per capire conto deposito differenza conto corrente dobbiamo andare alle basi e comprendere che i due strumenti in questione si differenziano proprio per la finalità. Nel caso del conto corrente si parla di uno strumento che permette al cliente di gestire le proprie sostanze finanziarie, grazie alla possibilità di prelevare, accreditare lo stipendio, agganciare utenze.

Il conto deposito è invece un’opzione a rendimento più o meno elevato che consente di usufruire, con un basso rischio, di un interesse maggiore rispetto a quello di un conto tradizionale.

Conto corrente: quali operazioni consente di fare?

Quando si parla di conto deposito differenza conto corrente è bene inquadrare le operazioni che possono essere effettuate con questi strumenti. Nel caso del conto corrente tradizionale si parla di prelievi, bonifici, emissione di assegni, pagamento di tasse.

I titolari di un conto corrente tradizionale possono inoltre fare domanda presso la loro banca di riferimento per l’apertura di una cassetta di sicurezza.

Conto deposito: quali operazioni consente di fare?

Continuiamo a entrare nel dettaglio di conto deposito differenza conto corrente specificando che il conto deposito è uno strumento di risparmio, che non consente all’utente di disporre delle medesime alternative operative di un conto corrente tradizionale.

Con un conto deposito sono infatti consentite unicamente operazioni come il prelievo e il versamento, ma tramite il conto corrente tradizionale d’appoggio. Come già ricordato, la finalità principale è quella di immobilizzare somme con l’obiettivo di farle fruttare sulla base di un vincolo più o meno lungo (se si sceglie il vincolo e si liberano le somme prima del tempo è possibile ritirarle, ma remunerate al tasso base).

Sicurezza: ecco cosa sapere su entrambi gli strumenti

Un altro punto da sviscerare quando si discute di conto deposito differenza conto corrente riguarda la sicurezza. Perché è importante? Per il semplice fatto che in entrambi i casi il titolare punta a tutelare i propri risparmi oltre che a investire con più o meno successo.

Nel caso del conto deposito, che può comportare il versamento di cifre anche importanti, è bene ricordare che i prodotti in questione sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce la tenuta dei depositi con giacenze fino a 100.000€.

Concludiamo ricordando che, se nel caso del conto corrente si parla di canone mensile di varie entità (in alcuni casi anche azzerato), e di imposta di bollo, in merito al conto deposito è bene considerare come principale voce di spesa fiscale un’aliquota del 26%, pari al 20 prima dell’approvazione del Decreto Renzi nel 2013.

Conto deposito cointestato: vantaggi e limiti

Conto deposito: chi permette di cointestarlo

Come funziona il conto deposito cointestato? Il conto deposito è uno dei pochi strumenti attualmente presenti sul mercato che consente di coniugare sicurezza e rendimento, ovviamente con le dovute proporzioni: dal punto di vista dei tassi, questo rimane pur sempre un panorama depresso.

Il conto deposito spicca anche per la sua versatilità, esistono due grandi tipologie e numerose varianti, le quali sono modulate in base all’offerta di operatività. Va segnalata anche una versione sui generis, la quale risponde a una precisa esigenza da parte di investitori: il conto deposito cointestato.

Conto deposito e i vincoli

La funzione principale di questo conto consiste nella presenza di due o più proprietari. Non sono molte le banche che consentono questa opzione, anche perché la creazione del conto deposito è legata all’esistenza di un conto corrente.

A un deposito, di norma, corrisponde uno e un “CC” soltanto. Per questo motivo, gli istituto che permettono la cointestazione sono gli stessi che non richiedono l’apertura di un conto corrente in qualità di appoggio. I nomi più famosi sono IWbank e WeBank.

Una piccola specificazione: alcuni istituti consentono di collegare a un deposito più conti corrente. Si tratta di una opzione vantaggiosa in alcuni casi, anche perché permette di “irrorare” il deposito con denaro proveniente da più canali. Ovviamente ciò ha significato solo per quei depositi che consentono di inserire nuove somme con il passare del tempo. Sono esclusi, quindi i conti deposito super-vincolati.

Conto deposito cointestato successione: un bisogno tangibile

Il conto deposito cointestato assolve a una precisa esigenza: consentire una successione limpida, fluida e senza intoppi del denaro. Ammettiamo il classico esempio padre-figlio.

Se un individuo ha aperto un conto deposito e durante la giacenza questi malauguratamente passa a miglior vista, di norma per l’erede è difficile prendere legittimo possesso del denaro. Certo, prima o poi riuscirà a mettere mano “all’eredità”, anche perché gli spetta di legge, ma l’iter burocratico e soprattutto giudiziario è lungo, spesso tortuoso.

Se invece il conto deposito è cointestato, ossia appartiene sia al proprietario che al futuro erede, allora quest’ultimo può usufruire del denaro fin da subito, in maniera del tutto automatico e indolore. Insomma, il conto deposito cointestato è un metodo mascherato ma molto efficace per garantire la successione.

Ovviamente la cointestazione porta con sé anche alcuni svantaggi. Il più grande di questi riguarda i margini di azione. E’ evidente: il conto ha più di un proprietario, qualsiasi azione su di esso deve essere passata al vaglio di tutti i proprietari. Ciò in qualche modo rallenta qualsiasi movimento, sicché il deposito appare vincolato non dalla riduzione dell’operatività, ma dall’impossibilità a esercitarla in maniera fluida.

Conto deposito è sicuro

Conto deposito è sicuro? La prova del nove

Conto deposito: uno strumento anti-crisi

Conto deposito è sicuro e perché? Le politiche economiche delle banche centrali hanno prodotto uno spiacevole effetto collaterale: il crollo dei rendimenti. E’ difficile trovare un prodotto che sia allo stesso tempo proficuo e sicuro.

La redditività si paga, oggi più di ieri, con il rischio di perdere il capitale. Eppure, in questo panorama così complicata, una risorsa utile al piccolo risparmiatore è rappresentata dal conto deposito.

A volte i rendimenti, considerando le specifiche del prodotto, appaiono davvero vantaggiosi. La domanda quindi sorge spontanea: il conto deposito è sicuro? Il timore degli investitori consiste nel fare fronte a problemi imprevisti.

In linea teorica, il conto deposito è sicuro per almeno due motivi. In primo luogo, si tratta semplicemente di una versione sui generis di conto corrente, la quale prevede un vincolo delle somme più o meno stringente – a seconda della tipologia vincolata o libera – e rendimenti molto più elevati. Il meccanismo di base è semplice, quasi banale: ci si priva di una parte dell’operatività e si riceve un cambio un profitto più alto. Tutto qui.

Il secondo motivo per cui il conto deposito è sicuro va rintracciato in una iniziativa del legislatore, che ha disposto il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che protegge gli investimenti sotto i 100.000 euro. Ora, i conti deposito vengono utilizzati prevalentemente dai piccoli risparmiatori, quindi questa soglia appare sufficientemente alta da coprire la maggior parte delle situazioni.

Il conto deposito appare quindi come un’alternativa da prendere in considerazione, dal momento che cerca, nel suo piccolo, si esaudire le due esigenze principali di ogni investitore: sicurezza e rendimento. Sia chiaro, non si raggiungono cifre stratosferiche, ma oggi, in piena deflazione e crollo dei tassi di interesse, fanno comunque la loro bella figura.

Conto deposito sicuro e conveniente: i consigli per scegliere bene

Posta la sicurezza intrinseca dei conti deposito, va comunque specificato un aspetto. A determinare la percentuale di rischio, nonostante tutto, concorre la credibilità e l’affidabilità della banca.

Se chi offre il conto vive un periodo di difficoltà e si sta comportando in modo ambiguo, allora è consigliabile passare oltre. Se in giro non si trovano informazioni dettagliati sulle passività della banca, com’è possibile riconoscere i buoni dai cattivi?

Limitatamente ai conti depositi, è sufficiente comparare i rendimenti. Se sono molto più alti rispetto agli analoghi offerti da altre banche, allora c’è qualcosa che non va.

Molto spesso infatti, i conti depositi vengono utilizzati per tappare i buchi di altre operazioni andate a male, come una leva per recuperare i clienti persi “altrove” (es. obbligazioni e bond). I casi di Banca Etruria etc. da questo punto di vista hanno fatto scuola.

Conti deposito bail in

Conti deposito bail in: il rischio per i contribuenti

Bail in e bail out: due strade pericolose

Non è un buon periodo per le banche. Un’ondata di crisi sta divorando i pesci piccoli e rischia di coinvolgere anche gli istituti più grandi. Le difficoltà recenti hanno riportato al centro del dibattito politico una questione mai del tutto risolta: i metodi di salvataggio. In questo periodo sta andando di moda la strada “interna”. I prodotti più sicuri rischiano qualcosa? Per esempio, l’associazione conti deposito bail in ha ragione di esistere?

Per rispondere a questa domanda è necessario spiegare cosa sia il bail in, soprattutto in relazione al suo opposto, il bail out. Perché è ovvio che, a prescindere da quello che dicono i complottisti, le banche vadano salvate. Se non altro perché lì dentro sono parcheggiati i risparmi dei contribuenti.

Conti deposito bail in e bail out

Per bail out si intende il salvataggio dall’esterno. Una banca versa in estrema difficoltà, rischia la bancarotta, dunque ha bisogno di liquidità. A fornirgliela è lo Stato, che quindi recupera le risorse dalle entrate generate per mezzo della tassazione o producendo deficit. In ogni caso, almeno alla lontana, si tratta di denaro della collettività.

Per bail in si intende invece il salvataggio dall’interno. Quando una banca ha necessità di trovare della liquidità per far fronte ai suoi problemi e ai suoi debiti, agisce direttamente sui prodotti che ha in suo possesso, prelevando, per esempio, il denaro dai correntisti.

Fino a questo momento, almeno in Italia, si è praticata ampiamente la via del bail out. Una direttiva europea, però, suggerisce la necessità di intraprendere la via opposta.

Ecco, quindi, che sorgono alcune paure, certamente fondate. Nello specifico, il timore di vedersi privati di una parte dei propri risparmi semplicemente perché la banca alla quale ci siamo affidati rischia la bancarotta. Certamente, il problema è più sentito da coloro che detengono prodotti ad alto rischio, che dovrebbero essere i primi a venire coinvolti.

La paura però riguarda anche chi ha depositato il proprio denaro in prodotti sicuri, come i conti deposito. La domanda quindi sorge spontanea: i conti deposito bail in rappresentano una prospettiva realistica?

Conti deposito a rischio bail in

La risposta, purtroppo, è sì, almeno fino a quando la direttiva non sarà elaborato e verranno esplicitamente escluse alcune categorie di prodotto. Per adesso, anche i conti deposito sono in ballo. Una certa prassi, però, fa ben sperare.

In tutti i paesi dove si pratica il bail in, vengono coinvolti i prodotti che contengono una certa liquidità e in genere vengono ignorate le piccole somme. Ora, i conti deposito mediamente contengono qualche decina di migliaia di euro, che non sono comunque tanto. Da questo punto di vista, e solo da questo, è possibile trarre qualche briciola di ottimismo.

Conto deposito garanzia Fondo Interbancario

Conto deposito garanzia Fondo Interbancario: le tutele

Conto deposito garanzia Stato: le tutele per il cliente

Tra le varie forme di investimento sicuramente la più sicura è il conto deposito garanzia Fondo Interbancario che permette al risparmiatore di ottenere una maggiore sicurezza sul proprio capitale investito.

Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi è un consorzio al quale hanno l’obbligo di aderire tutte le banche del territorio nazionale nonché le banche extracomunitarie che hanno filiali in Italia.

La normativa del Fondo Interbancario di tutela dei depositi consente di garantire una maggiore sicurezza a chi consegna in deposito alla propria banca i capitali investiti, garanzia che si estende fino ad un importo di massimo 100 mila euro per depositante.

Cifra passata da circa 103 mila euro a 100 mila euro tramite l’attuazione del decreto legislativo del 2007, che ha permesso all’investitore di avere una copertura di massimo 100 mila per ciascun conto deposito aperto in diverse banche ma non per diversi conti deposito nella stessa banca.

Mentre nel caso di conti cointestati ciascuno degli intestatari potrà godere di una garanzia di massimo 100 mila euro.

Conto deposito garanzia interbancaria

Conto deposito garanzia Fondo Interbancario: e se la banca è insolvente? Di fronte ad uno stato d’insolvenza della banca i risparmiatori che hanno depositato dei capitali in conti deposito vincolati non potranno correre alcun pericolo per la perdita totale del capitale investito.

In questa circostanza sarà lo stesso Fondo Interbancario di tutela depositi a rimborsare ogni avente diritto, ad eccezione del caso in cui il depositante abbia possesso di titoli presso la banca in fallimento.

Conto deposito garanzia Fondo Interbancario che consente al depositante di optare per la differenziazione del proprio capitale in più conti deposito in diversi istituti di credito così da ridurre il rischio di default bancario ma cercando comunque di garantire il rimborso dell’intero ammontare del capitale investito, soprattutto per cifre maggiori di 100 mila euro.

Per sopperire ai disagi creati da possibili fallimenti le banche usufruiscono di fondi rimborsabili, ovvero  l’ammontare delle somme di capitali depositati presso le filiali degli istituti italiani sia delle persone fisiche che delle imprese, meccanismo del consorzio che prevede che le banche versino i contributi in caso di necessità a chiamata entro 48 ore.

Conto di deposito garanzia in caso di fallimento

La modalità di rimborso prevista in caso di fallimento della banca, da parte del Fondo Interbancario di tutela depositi è in forma automatica sarà lo stesso Fondo Interbancario a contattare l’avente diritto al rimborso.

Rimborso che dovrà essere effettuato in tempi realmente ridotti ovvero entro 20 giorni dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione dell’istituti di credito, periodo che consentirebbe di ottenere la cifra di massimo 100 mila euro.

Il Fondo Interbancario di Tutela potrà così contattare gli investitori aventi diritto per effettuare il rimborso del capitale fino a massimo 100 mila euro, le cifre restanti saranno invece oggetto di riclassificazioni di bilancio.

Per maggiori informazioni sui conto deposito garanzia fondo interbancario e sulle opportunità di investimento più convenienti, continua a seguire il nostro portale

Come funzionano i conti deposito

Come funzionano i conti deposito: panoramica delle offerte

Conto deposito: uno strumento molto utile

Il panorama creditizio, almeno dal punto di vista dei rendimenti, è compromesso da politiche monetarie che ovunque sono ultra-espansive. Se i tassi di riferimento, per esempio, sono vicini allo zero, anche gli interessi di tutti gli altri strumenti di investimento (un po’ come l’effetto domino) sono bassi. Il problema per gli investitori, dai pesci grossi ai piccoli risparmiatori, è rappresentato dall’impossibilità di generare profitto a partire dal proprio capitale. In questo contesto, i conti deposito si difendono ancora molto bene. Come funzionano i conti deposito? Cosa offrono nello specifico?

Come funzionano i conti deposito: rischi e rendimenti

La scelta, attualmente, è tra sicurezza e rendimento. E’ un bivio molto pericoloso, che pone in essere dei rischi notevoli a prescindere dalla decisione che viene presa. In breve, è possibile affermare che oggi solo i prodotti con un alto profilo di rischio offrono rendimenti soddisfacenti. Da un certo punto di vista è vero, ma dall’altro esistono alcuni strumenti, come i conti deposito appunto, capaci di offrire sia la sicurezza e il rendimento.

Sia chiaro, si parla sempre di un paio di punti percentuali, ma comunque di gran lunga superiore a quella dei conti correnti, che mettono in campo degli squallidi zero virgola. Anche perché, i due prodotti sono strettamente legati, il conto deposito è una evoluzione più redditizia del conto corrente, di cui conserva gli elementi di sicurezza e affidabilità.

Conti depositi: differenza tra liberi e vincolati

Il conto deposito può essere definito come un conto corrente che offre una dose minore di operatività e, in cambio, mette a disposizione rendimenti più elevati. È uno strumento molto flessibile perché consente di scegliere la durata del deposito, che può andare da tre mesi a dieci anni (questa opportunità non è offerta da tutti).

È possibile scegliere, inoltre, sebbene in misura minore anche la porzione di operatività a cui si intende rinunciare. Se tale porzione è alta, si parla di conto deposito vincolato. Se questa porzione è bassa, siamo di fronte a un conto deposito libero. Il primo è molto più redditizio del secondo.

Una volta che si è compreso come funzionano i conti deposito, è possibile scegliere l’offerta più adatta. I simulatori online sono in grado di dare un prospetto dei rendimenti, ma vanno considerati anche altri fattori. In primo luogo, la reputazione della banca. In linea di massima, si evidenzia che gli istituti più piccoli e meno famosi offrono rendimenti più elevati.

Ciò non vuol dire che la scelta dovrebbe ricadere su di loro. Anche perché, ciò va specificato, il conto deposito è un prodotto sicuro, ma non così sicuro da mettere in secondo piano i discorsi circa le qualità della banca. Il consiglio è quindi quello di rivolgersi a istituti di una certa solidità, anche a costo di vedere in tasca qualche decimale in meno.

Come funzionano i conti deposito? Se vuoi essere sempre aggiornato sulle opportunità più convenienti, continua a seguire  conto-deposito.it

Vantaggi del conto deposito

Vantaggi del conto deposito: perché sceglierlo

Vantaggi di un conto deposito: di cosa si tratta

Obiettivo principale di ogni tipologia di risparmiatore è ottenere un maggiore rendimento economico dai propri investimenti ecco perché sono realmente numerosi coloro i quali decidono di investire in un conto deposito i propri capitali, ma quali sono i vantaggi del conto deposito?

Prima di cercare di capire quali possono essere i vantaggi del conto deposito bisognerebbe capire il funzionamento di questa tipologia di conti che consentono di effettuare investimenti in modo più sicuro.

Da diversi anni sono numerosi i risparmiatori che affidano i propri risparmi ai conti deposito, strumento di investimento particolarmente sicuro che consente di ottenere un possibile rendimento economico tramite l’apertura di un conto deposito a risparmio libero o vincolato a seconda della tipologia di resa che l’investitore vuole ottenere.

Uno dei vantaggi del conto deposito è l’opportunità per l’investitore di depositare il proprio capitale senza alcun rischio ma soprattutto ottenendo un rendimento economico che dipenderà necessariamente dalla tipologia di vincolo associato al proprio conto deposito.

Conto deposito vantaggi e svantaggi

Il conto deposito è un conto ideale per depositare i propri risparmi che può essere aperto con molta semplicità sia online ma anche recandosi presso uno degli sportelli della propria banca.

Ma diverse sono le caratteristiche che fanno del conto deposito una soluzione di investimento sicura e vantaggiosa per i propri clienti, sia per gli elevati tassi di rendimento che per il basso rischio associato alla possibile perdita del capitale investito.

Tra i principali vantaggi del conto deposito sicuramente i rendimenti elevati obiettivo principale di ogni investitore è riuscire ad ottenere una maggiore resa dal proprio investimento, il tasso di rendimento medio risulta essere superiore a quello dell’inflazione.

Vantaggi e svantaggi del conto deposito

Grazie al conto deposito vincolato sarà possibile ottenere ottimi tassi di interesse, permettendo all’investitore di ottenere un maggiore guadagno rimanendo però sotto la protezione di un conto deposito, considerato una delle soluzioni di investimento più sicuro.

Sicuramente la massima libertà associata al conto deposito diventa un ulteriore punto a favore per questa tipologia di investimento, differentemente rispetto ad altre tipologie di investimento i conti deposito liberi permettono di disporre in qualsiasi momento del capitale investito, per fronteggiare spese impreviste.

Il conto deposito potrà essere aperto assolutamente a zero spese e per la maggior parte delle proposte di conti deposito del panorama finanziario non saranno previste spese per il bollo, attivazione e chiusura del conto.

Con il conto deposito è possibile investire senza alcun rischio in quanto come qualsiasi altra tipologia di conto corrente bancario anche i conti deposito sono garantiti dal Fondo interbancario di Tutela dei Depositi fino a un massimo di 100 mila euro.

Ulteriore aspetto che mette in luce i vantaggi conto deposito è la tassazione ridotta, in quanto i depositi beneficiano dell’abbassamento dell’aliquota prevista che passa dal 27% al 20%.

Sicuramente una riduzione dell’aliquota che può essere considerato un vantaggio del conto deposito ma anche uno svantaggio in quando è strettamente legato alla tassazione che si dovrà versare sul possibile rendimento.

Ulteriore svantaggio del conto deposito è legato alla tipologia di conto deposito vincolato che in caso di svincolo anticipato potrebbe prevedere l’applicazione di particolari clausole al contratto, meglio quindi informarsi adeguatamente in anticipo.