qual è il conto deposito più conveniente

Conto Deposito con Piano di Accumulo: Cos’è e migliori offerte 2017

Conti Deposito con Piano di Accumulo: Cosa sono?

Negli ultimi anni, visti anche i recenti scandali finanziari e le conseguenti problematiche emerse nella gestione del risparmio da parte delle banche e degli istituti di credito, molti risparmiatori hanno aderito a una nuova forma di investimento ossia il conto deposito. Il conto deposito permette di conservare i propri risparmi in quello che non è un tradizionale conto corrente: permette infatti di usufruire di un guadagno maggiore, grazie a un tasso di interesse predefinito all’apertura del conto.

Gli interessi corrisposti possono essere anticipati o posticipati. Per unire le diverse necessità da parte della clientela molte società di risparmio hanno pensato bene di unire le funzionalità di conto deposito e piano di accumulo (PAC) in un prodotto: il conto deposito con piano di accumulo.

Varie tipologie di Conto Deposito: Libero o Vincolato

Il conto deposito può essere di due tipi:

  • Conto deposito libero, che permette al depositario di ritirare in qualsiasi momento i soldi depositati, senza perdere gli interessi;
  • Conto deposito vincolato, che conserva i risparmi fino a una data scadenza e ad un certo tasso di interesse, naturalmente più alto rispetto a quello che viene offerto da conto corrente e conto deposito libero. Il conto vincolato in alcuni casi può permettere di ritirare i soldi prima della scadenza del vincolo, parzialmente o del tutto.

Va precisato però che questa decisione comporta la perdita degli interessi prestabiliti.

Conto deposito Piano Accumulo: Come funziona?

Negli ultimi tempi è emerso come forma di investimento il conto deposito con piano di accumulo, adatto a depositare soldi e guadagnare interessi anche a chi usufruisce di entrate mensili che non sono alte. Il piano di accumulo applicato al conto deposito consente di versare ogni mese una cifra prestabilita, in modo da accumulare un capitale che mese dopo mese e anno dopo anno può dare una rendita sicura.

 

Anche in questo caso naturalmente c’è la differenziazione tra conto vincolato e conto libero, ma entrambi i tipi di conto deposito possono essere anche misti con l’attuazione del piano di accumulo attraverso percentuali decise dal cliente in base alle proprie esigenze.

I piani di accumulo vengono stabiliti in base a scadenze orientate su un periodo di medio lungo termine. Le scadenze sono quindi prefissate, ma il proprietario del conto deposito può decidere di allungare ulteriormente la data di termine del piano di accumulo in modo da usufruire di un maggiore tasso di interesse.

I tassi di interesse che vengono applicati accumulo dopo accumulo scendono in maniera progressiva con il passare del tempo, perché più ci si avvicina alla data di scadenza fissata per il piano di accumulo minori saranno gli interessi corrisposti per il capitale versato fino a quel momento.

Piano di Accumulo Capitale Migliore: Offerte 2017

Anche nel caso di un conto deposito a piano di accumulo stabilito c’è sempre la sicurezza della tutela del Fondo Interbancario, alimentato periodicamente dalle principali banche italiane. Esso consente di garantire non solo ai correntisti e agli obbligazionisti ordinari ma anche ai possessori di conto deposito un massimale di €100.000 euro, che non viene intaccato nei casi di insolvenza da parte dell’istituto di credito a cui ci si è rivolti.

Le migliori offerte che si possono trovare come anticipazioni per il 2017 sono quelle di Widiba, banca on-line legata al Monte dei Paschi di Siena, che rende un interesse dell’1,8% su vincoli multipliMoneyfarm invece permette di depositare i propri risparmi anche con piccole somme mensili, ma pur offrendo consulenza lascia che sia il cliente stesso a scegliere i titoli su cui investire. Il tasso di interesse in questo caso varia a seconda del profilo di rischio scelto dal depositarioPoste Italiane con Libretto Smart consente di fare un piano di accumulo prestabilito. È importante però ricordare che se non si vincola il denaro risparmiato o non si usufruisce di promozioni il tasso di interesse di un Libretto Smart è solo dello 0,05% annuo lordo.

 

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Conto Deposito a San Marino: Segreto bancario e conviene aprirlo?

Cos’è un conto deposito?

Il conto deposito è un contratto bancario, che consente di portare a termine attività di prelievo e di versamento. Il conto deposito può essere vincolato o libero. Nella prima ipotesi, si possono prelevare i soli depositati nel momento in cui scade il periodo di vincolo. La presenza del vincolo viene remunerata con la corresponsione di maggiori interessi.

Di contro, il prelievo, che venga fatto prima della scadenza del predetto termine, viene a incontro all’applicazione di una penale. Quest’ultima, in genere, consiste nel mancato pagamento degli interessi. Nel caso di conto deposito vincolato, si ha il vantaggio di avere l’immediata disponibilità del danaro disponibile sul conto.

Vantaggi e Svantaggi di un Conto Deposito

Il conto deposito presenta il vantaggio di corrispondere degli interessi nelle ipotesi in cui le somme restino depositate per un determinato periodo di tempo.

Esso, tuttavia, presenta anche dei limiti. In particolare, il conto deposito si differenzia dal conto corrente per il limitato numero di operazioni che possono essere effettuate. Il conto deposito consente, infatti, di fare prelievi e versamenti, ma non permette di porre in essere prelievi tramite bancomat o carta di credito, pagamenti con assegni, bonifici.

Segreto Bancario Italia 2017: Normativa e Definizione

Anche nel 2017, il segreto bancario si sostanzia in un obbligo di riservatezza, che viene imposto alla banca relativamente ai rapporti intrattenuti con i propri clienti. Esso offre, pertanto, sicurezza ai risparmiatori, che possono tranquillamente porre in essere operazioni bancarie nel rispetto della privacy.

Nel corso di un procedimento penale, la disciplina del segreto bancario, in Italia, può essere derogata solo in casi eccezionali. L’art. 255 del codice di procedura penale consente, infatti, all’autorità giudiziaria di disporre il sequestro di titoli, documenti, valori, contanti depositati in conti finanziari, se essi presentino qualche elemento di connessione con la commissione di un reato.

La violazione del segreto bancario è consentita dall’art. 255 del codice di procedura penale, anche se le predette cose non siano di proprietà di chi ha commesso i reato. Vi sono, di contro, alcuni Stati che forniscono una maggiore tutela per i clienti degli Istituti di credito, dal momento che la disciplina legislativa concernente il segreto bancario non è sottoposta a nessuna deroga e i conti aperti presso tali Paesi sono coperti da assoluta riservatezza.

Aprire un Conto Deposito a San Marino: Conviene nel 2017?

San Marino, fino a qualche tempo fa, costituiva uno dei Paesi che meglio proteggevano i clienti bancari dal rischio di violazioni della riservatezza sui rapporti instaurati con gli Istituti di credito. Il Parlamento Europeo ha, infatti, approvato l’accordo intercorso tra l’Unione Europea e San Marino, che consentirà, a partire dal 2017, uno scambio di informazioni tra l’UE e la Repubblica di San Marino relativamente ai conti finanziari accesi presso banche situate sui loro territori.

Nello specifico, i dati scambiati riguarderanno dividendi e interessi maturati a seguito di determinate operazioni finanziarie nonché i saldi dei conti bancari. Ne consegue che, dal 2017, la Repubblica di San Marino adotterà misure maggiormente restrittive nei confronti dei clienti delle banche ivi situate e delle operazioni poste in essere dagli investitori. Fino all’entrata in vigore del predetto accordo, però.

Restano ancora convenienti tutti i contratti bancari stipulati con Istituti di credito che hanno sede a San Marino. Anche l’apertura di un conto deposito a San Marino consentirà, prima dell’applicazione dell’accordo sottoscritto con l’Unione Europea, di usufruire dei molteplici benefici offerti dall’esistenza del segreto bancario in tale stato e dalla disciplina particolarmente tutelante per i risparmiatori.

Dal 2017, invece, vi sarà maggiore trasparenza bancaria sui rapporti intrattenuti tra gli Istituti di credito di san Marino e i clienti. Ne deriva che i conti accesi presso le banche della Repubblica di San Marino non saranno più sottoposti a una disciplina rigorosa in termini di segreto bancario.

Le Pubbliche Amministrazioni e soprattutto gli enti fiscali potranno accedere alle informazioni concernenti i conti finanziari, al fine di verificare l’effettiva capacità contributiva dei risparmiatori e la sussistenza di eventuali evasioni fiscali a danno di altri Stati.

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Conto Deposito con Alimentazione Automatica: Che cos’è e a che cosa serve?

Conoscere bene gli strumenti di cui è possibile avvalersi e messi a disposizione dal proprio istituto di credito è fondamentale per una corretta gestione del proprio denaro. In questa sede intendiamo approfondire il funzionamento del conto deposito con alimentazione automatica, fornendo una panoramica sul funzionamento di questo servizio, sui vantaggi che è possibile ottenere mantenendo il servizio e su eventuali svantaggi.

Servizio di Alimentazione Automatica Conto Arancio: Cos’è?

Forse non molti hanno sentito parlare del servizio di alimentazione automatica, un prodotto messo a disposizione per i conti correnti dei clienti di alcuni istituti di credito, tra cui in particolare Conto arancioTale servizio inizialmente prevedeva di poter impostare sulla propria area personale un prelievo che poteva essere periodico oppure occasionale.

In questo modo era possibile trasferire del denaro ed effettuare versamenti senza richiedere l’emissione di un bonifico alla propria banca. Inizialmente, cioè nel 2001 quando il prodotto è stato lanciato, non esisteva un tetto alla somma che poteva essere trasferita, se non quella stabilita dal cliente.

Recentemente, invece, il cambiamento della legge ha portato in primo luogo all’adeguamento alla normativa SEPA SDD e quindi all’abolizione della possibilità di trasferire del denaro solo occasionalmente. Successivamente è stato fissato un tetto massimo per il trasferimento di denaro a circa diecimila euro.

Pro e contro dei conti deposito con alimentazione automatica

Ma a cosa serve l’alimentazione automatica, e quali sono i principali vantaggi? A questo punto è necessario fare una precisazione. Quando l’alimentazione automatica è stata lanciata nel 2001, un servizio che permetteva di effettuare un trasferimento di denaro da un conto all’altro senza i costi che invece si dovevano affrontare per i bonifici, erano davvero convenienti.

Ancora adesso, tuttavia, risulta essere molto vantaggioso utilizzare un prodotto di questo tipo rispetto al bonifico. Un altro vantaggio di questo prodotto risiede sicuramente nella possibilità di accumulare mensilmente una forma di denaro prestabilita, e quindi di creare un piccolo fondo.

Svantaggi dell’alimentazione automatica

Tuttavia l’alimentazione automatica può presentare anche qualche svantaggio. In primo luogo non tutti sono in grado di gestire e organizzare le proprie spese. Infatti alcuni imprevisti, piccoli o grandi, possono richiedere una maggiore necessità economica, di cui magari non è possibile disporre del denaro di cui si ha bisogno.

Un altro svantaggio potrebbe essere dovuto al fatto che il transito di denaro richiede all’incirca sei sette giorni, e quindi ha tempi lievemente superiori a quelli di un classico bonifico. Infine è necessario ricordare che la maturazione degli interessi per questa tipologia di operazioni avviene ogni dodici mesi. Inoltre gli interessi maturati sono nell’ordine dell’1% annui.

Come si può notare allora gli svantaggi di questa tipologia di servizi sono abbastanza relativi, in quanto soggetti a casualità e a tempi d’attesa che non sempre sono rilevanti.

Alimentazione Automatica Conto Corrente: Conviene?

Abbiamo visto fino a questo momento in cosa consiste un conto deposito di alimentazione automatica, quali sono i vantaggi e i potenziali svantaggi. Ma esattamente qual è l’utilità di attivare un conto deposito di questo tipo? La possibilità di stabilire quale somma trasferire mensilmente senza fare un bonifico, porta a due reali benefici:

  • Accumulare a lungo andare una somma cospicua;
  • Non rendersi conto dell’assenza di questa somma in quanto il deposito avviene in maniera automatica.

In questo modo c’è la possibilità di creare in maniera quasi inavvertita un fondo anche sostanzioso per un’eventuale spesa futura, per realizzare un sogno nel cassetto o anche solo semplicemente per avere a disposizione un fondo da integrare alla pensione, che oggi rappresenta una strada quasi necessaria per garantirsi un discreto sostentamento mensile.

Disattivare il servizio

Se tuttavia non sei contento del servizio di alimentazione automatica del tuo conto corrente, esiste la possibilità di disattivarlo in qualsiasi momento. Per farlo la procedura da seguire è quella di richiedere on-line, direttamente sul sito della propria banca eseguendo la procedura di annullamento. Oppure se si incontrano difficoltà con questa tipologia di operazione può rendersi necessario telefonare al servizio clienti.

Conto deposito vincolato come funziona

Conto deposito vincolato come funziona: la guida

Oggi è fondamentale informarsi sui metodi di investimento più efficaci. Questo significa documentarsi anche su conto deposito vincolato come funziona.

Conto deposito: di cosa si tratta?

Prima di specificare le peculiarità di conto deposito vincolato come funziona è bene fare una panoramica generale di questo strumento. Il conto deposito, che ha acquisito una popolarità molto interessante in seguito alle ultime crisi del mercato azionario, si contraddistingue prima di tutto per un’estrema semplicità d’uso.

Attivabile in pochi minuti online, il conto deposito permette di vincolare somme per un lasso di tempo che può essere a discrezione del cliente o stabilito dall’istituto di credito. Nel primo caso si parla di conto deposito libero e il titolare ha la possibilità di ritirare il denaro quando preferisce.

Nel caso del conto deposito vincolato è invece necessario considerare la presenza di specifici periodi di vincolo, che vanno da un minimo di 3 mesi a un massimo di 60. In queste situazioni è possibile ritirare preventivamente le somme immobilizzate, sapendo però che queste risulteranno remunerate al tasso base.

La caratteristica strutturale dei conti deposito è infatti quella di remunerare le somme secondo un tasso d’interesse più alto rispetto a quello dei conti tradizionali.

Conto deposito con il vincolo: informazioni generali

Conto deposito vincolato come funziona? Come sopra ricordato, il cliente che decide di sottoscriverne uno può scegliere di immobilizzare le somme per un lasso di tempo che può andare da pochi mesi a 5 anni. A seconda della lunghezza temporale del vincolo cambia ovviamente il guadagno netto, che è il risultato degli interessi lordi a cui vanno sottratte le voci fiscali e le spese di gestione e di apertura.

Per quanto riguarda il primo punto ricordiamo che l’aliquota principale sui conti deposito colpisce le rendite, che sono tassate per il 26%. Da ricordare è anche l’imposta di bollo, pari allo 0,20% delle giacenze.

Le spese di apertura e di gestione variano a seconda delle politiche dell’istituto di credito con il quale si decide di aprire il conto. Nel novero della realtà creditizie che non prevedono spese per l’apertura del conto deposito è presente, tra le altre, Banca Ifis.

Il conto deposito con vincolo è sicuro?

Per avere le idee completamente chiare su conto deposito vincolato come funziona è utile parlare anche di sicurezza, un aspetto molto importante per i clienti.

I conti deposito non hanno nulla da far temere al proposito, dal momento che sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con giacenze fino a 100.000€, a prescindere dal fatto che si tratti di depositi liberi o di depositi vincolati.

Questa misura è obbligatoria per tutti i gruppi bancari italiani e facoltativa per le realtà estere che operano nel nostro Paese.

conto deposito gratuito

Conto deposito gratuito: come trovare le offerte migliori

Come trovare un conto deposito bollo gratuito

Nella vasta offerta di conti deposito, la maggior parte dei prodotti non prevede spese di apertura, né di chiusura o di gestione. Spesso persino l’imposta di bollo, tassa dovuta per legge per ogni deposito, è a carico della banca o della finanziaria che eroga il conto. Vediamo quindi come ottenere un conto deposito gratuito.

Per quanto riguarda la tassazione degli interessi, le somme depositate fruttano interessi attivi su cui si applica una ritenuta fiscale del 26%, la stessa prevista per i tradizionali conti correnti bancari. Tuttavia nel corso degli anni l’aliquota fiscale è stata soggetta a variazioni importanti.

Prima del 2012 infatti agli interessi dei conti deposito si applicava una tassazione del 27%, che nel 2012 passò dal 27% al 20%. Dal 1° Luglio 2014 però la ritenuta fiscale è salita nuovamente, portandosi al 26%.

In passato l’aliquota applicata agli interessi dei conti deposito rappresentava uno svantaggio, poiché penalizzava questa forma di investimento rispetto ad altri strumenti finanziari come obbligazioni, azioni e titoli di stato, che venivano tassati al 12,5%.

Caratteristiche dei conti deposito: perché sceglierli

Oggi invece anche queste altre forme di investimento sono tassate con un’aliquota del 26%. Una situazione che rende il conto deposito gratuito una forma di investimento tra le più redditizie, e spesso imbattibile dal punto di vista del rendimento e della sicurezza.

A differenza di altri investimenti, infatti, i conti deposito sono garantiti dal FITD (Fondo interbancario di tutela dei depositi) fino a 100 mila euro per ogni correntista. I tassi di interesse inoltre sono molto più elevati di quelli previsti per la maggior parte dei prodotti di investimento, e arrivano fino al 5,10%.

Altra caratteristica che rende il conto deposito molto vantaggio è data dal fatto che il cliente può scegliere se vincolare o meno le somme depositate. I conti deposito infatti possono essere vincolati o liberi. Nel primo caso il correntista si impegna a lasciare in giacenza una certa somma per un determinato periodo di tempo. I conti deposito liberi invece consentono la massima libertà nella gestione dei depositi.

Conto deposito le migliori offerte di maggio 2016

Tra le migliori offerte di conto deposito gratuito di maggio 2016 ricordiamo l’offerta Rendimax di Banca IFIS. Scegliendo la formula del conto deposito libero, il correntista ottiene un interesse dello 0,75% lordo, mentre se si opta per il conto vincolato i tassi arrivano fino al 2,60%.

Molto interessante anche il Conto deposito UniCredit Risparmio Flessibile, che non prevede costi e offre un rendimento lordo è dello 0,05% per vincoli di 12 mesi, e pari allo 0,15% per quelli di 24 mesi. il correntista può inoltre scegliere di svincolare i soldi investiti in qualsiasi momento, tuttavia la remunerazione corrisposta sarà inferiore a quella che riceverebbe se si rispettasse la scadenza del vincolo.

Conto deposito o buoni postali

Conto deposito o buoni postali? Guida per il risparmiatore

Chi decide di tutelare i propri risparmi è troppo spesso in balia delle numerose soluzioni finanziarie proposte da banche ed istituti di credito. Ad accomunare però le esigenze di ogni tipologia di risparmiatore oltre alla possibile resa economica è la sicurezza legata alla forma di investimento scelta, meglio il conto deposito o buoni postali per i propri investimenti?

Conto deposito o buoni fruttiferi postali

Ad oggi proprio a causa della crisi economica degli ultimi anni è realmente difficile per qualsiasi tipologia di risparmiatore decidere a chi affidare i propri risparmi. Sono numerosi gli investitori che si stanno chiedendo come investire i propri capitali viste le difficoltà del mercato azionario alle prese con troppe variazioni, tra rialzi e ribassi.

Conto deposito o buoni fruttiferi

Una risposta per molti risparmiatori sono le soluzioni finanziarie che consentono di investire il proprio capitale ma che allo stesso tempo garantiscono una maggiore sicurezza riguardo una possibile perdita del capitale. Buoni fruttiferi postali e conti deposito rappresentano infatti la scelta più gettonata da molti risparmiatori ma meglio scegliere il conto deposito o buoni fruttiferi?

Sia i buoni fruttiferi postali che i conti deposito rappresentano una valida alternativa a titoli azionari e obbligazioni, che sicuramente appaiono meno sicuri visto l’andamento economico del Paese. I titoli azionari infatti al momento non offrono grandi possibilità di rendimento a causa dell’andamento degli indici globali, ecco perché buoni fruttiferi e conti deposito possono essere delle valide alternative.

Obiettivo comune di ogni tipologia di risparmiatore è ottenere un possibile rendimento economico dal proprio investimento, sia i buoni postali che i conti deposito offrono un rendimento piuttosto basso ma non espongono l’investitore nella possibile perdita del capitale.

Meglio conto deposito o buoni fruttiferi?

Il valore attribuito al rendimento economico ottenuto è direttamente proporzionale al rischio, investimenti particolarmente rischiosi permettono di ottenere un maggiore rendimento economico ma espongono al possibile rischio dell’intera perdita del capitale.

Il conto deposito o buoni postali permettono invece di tutelarsi dalla possibile perdita del capitale, ma consentono di ottenere un rendimento certo o di poter richiedere per intero il capitale investito.

I buoni fruttiferi postali sono dei titoli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, soluzione di investimento garantita dallo Stato Italiano e distribuita tramite Poste Italiane, che consentono al risparmiatore di ottenere un possibile rendimento dalla maturazione degli interessi sulla somma versata.

Tramite buoni fruttiferi postali è possibile ritirare l’intera somma versata oltre agli interessi maturati. Diverse sono le soluzioni di buoni fruttiferi postali, proposte che possono variare in base alla durata e al rendimento ottenuto.

I conti deposito sono invece dei conti bancari di risparmio che consentono di depositare il capitale ottenendo un rendimento grazie alla maturazione degli interessi sulle somme versate, sia su conto deposito libero che vincolato.

Decidere di scegliere tra il conto deposito o buoni postali potrebbe dipendere esclusivamente dalle esigenze del cliente in quanto entrambe le soluzioni risultano essere tra le forme di investimento più sicure del panorama finanziario.

Conto deposito giacenza media

Conto deposito giacenza media: calcolo e costi

Conto deposito giacenza media Isee: il calcolo è necessario

Compilare l’Isee, nonostante l’apparente volontà del legislatore di procedere alla semplificazione del rapporto cittadino-fisco, rimane ancora piuttosto difficile. Alcune voci, tuttavia, non risultano solo complesse ma anche ingiuste. Tale giudizio riguarda in primis le pensioni di invalidità, che impattano sui valori di giacenza, ma anche i depositi.

La questione conto deposito giacenza media alimenta molte polemiche dal almeno un anno e mezzo, ossia da quando è stata predisposta una nuova forma di calcolo.

Il valore di giacenza consente di valutare la ricchezza di cui il contribuente predispone e che risulta (nell’immediato o meno) utilizzabile. L’apertura del conto deposito, va specificato, non consente l’utilizzo della liquidità a proprio piacimento, soprattutto se la tipologia è vincolata (e quindi priva di operatività).

Ad ogni modo, come si calcola il conto deposito giacenza media? Il calcolo è piuttosto complicato. Ovviamente non spetterà al contribuente farlo, ma alla banca presso cui è stato aperto il conto.

Certo, conoscere il metodo di elaborazione consente di evitare qualsiasi errore a proprio danno. Il legislatore ha regolato il rapporto tra giacenza media e conto deposito solo di recente, e nello specifico con un emendamento dal DDL di Stabilità inserito a fine 2014.

Giacenza media conto deposito: la formula

Per quale motivo il legislatore ha posto come obbligatoria la dichiarazione circa il conto deposito? La risposa è semplice. Quando questa voce non veniva considerata, era sufficiente ritirare il denaro in forma contante per risultare meno abbiente, falsando – secondo la prospettiva del legislatore – le valutazioni circa lo stato di benessere oggettivo del nucleo familiare.

Il problema, tuttavia, non è la creazione dell’obbligo, quanto i metodi con il quale la giacenza media conto deposito viene calcolata. La formula è complicata. Sicuramente lo è per i comuni mortali, ma la sensazione è che lo sia anche per gli addetti ai lavori.

Tuttavia, per calcolare la giacenza media dei depositi, e dei conti corrente (il calcolo è il medesimo) occorre effettuare i seguenti passaggi. In primo luogo, è necessario calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno solare.

È bene quindi moltiplicare le singole giacenze giornaliere per il numero dei giorni in cui il valore è rimasto uguale a se stesso. Infine, è sufficiente sommare gli importi ottenuti.

Complicato? Sicuramente sì. Ciò non fa altro che creare malcontento intorno all’obbligo di fornire “spiegazioni” circa i propri depositi, in sede di elaborazione dell’Isee. Il rischio è realmente quello di sembrare – agli occhi del fisco – più ricchi di quanto non lo si sia effettivamente. Non rimane, quindi, che vigilare sulla correttezza del calcolo, al fine di limitare i danni.

Conto deposito quale rende di più: la guida

Investire cifre anche contenute oggi è possibile grazie ai conti deposito. Documentarsi su conto deposito quale rende di più è l’alternativa migliore per trovare il piano più adatto alle proprie esigenze.

Cos’è un conto deposito?

Per capire conto deposito quale rende di più è necessario capire le caratteristiche principali di questa alternativa di investimento. Ricordiamo prima di tutto che il conto deposito si differenzia dal conto tradizionale perché permette di effettuare un numero limitato di operazioni, questo perché il suo scopo principale è quello di fungere da strumento per immobilizzare determinate somme di denaro, che possono essere libere o vincolate.

Qual è la differenza tra i due casi? Nel primo il titolare del conto ha la facoltà di ritirare quando vuole le somme immobilizzate, nel secondo deve invece rispettare un determinato vincolo temporale. Se le somme vengono ritirate prima della scadenza del vincolo risultano remunerate al tasso base.

Il conto deposito è sicuro?

Prima di entrare nel dettaglio di conto deposito quale rende di più è bene approfondire anche la questione della sicurezza di questi prodotti. A tal proposito è sufficiente ricordare che tutti i conti deposito sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con giacenze inferiori ai 100.000€. Da citare è anche l’aliquota principale che corrisponde al 26% della giacenza.

Conti deposito migliori: ecco quale scegliere

Per capire conto deposito quale rende di più è utile entrare nel dettaglio delle singole proposte, facendo esempi specifici. L’unico modo per riuscirci è una simulazione, che effettuiamo considerando il vincolo di 15.000€ per 18 mesi.

Tra i conti più redditizi disponibili sul mercato ricordiamo quello di Banca Ifis che permette, alla fine del vincolo, di avvalersi di un rendimento netto di 291,85€. In questo caso si parla anche di un tasso lordo dell’1,75%, il che implica un tasso effettivo dell’1,30% e un tasso a regime dello 0,56.

Conti deposito quale scegliere: altre informazione

Continuiamo a parlare di conto deposito quale rende di più parlando del conto di Banca Marche. Prendiamo come riferimento sempre il vincolo di 15.000€ per 18 mesi, che comporta un rendimento netto di 271,23€.

Il conto in questione è caratterizzato da un tasso lordo dell’1,90% e da uno effettivo pari all’1,20 (tasso a regime corrispondente invece allo 0,54). Il vincolo delle somme va da un minimo di 3 a un massimo di 24 mesi e le spese iniziali sono assenti.

Gli utenti possono vincolare una somma minima pari a 5.000€, mentre quella massima corrisponde a 3.000.000€. Questo conto, esattamente come tutti i prodotti che prevedono un deposito, è tutelato dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositi, che garantisce la tenuta di tutti i conti con giacenze fino a 100.000€.

Tasse conto deposito

Tasse conto deposito: ecco come calcolarle

I conti deposito rappresentano delle ottime alternative di risparmio. Si tratta di prodotti dedicati a chi vuole investire senza rischiare troppo il capitale e tutelandosi dall’incertezza del mercato azionario. Per capire fino in fondo come funzionano è però necessario soffermarsi anche su aspetti come le tasse conto deposito.

Conto deposito 2016: informazioni preliminari

Pria di entrare nel vivo della questione tasse conto deposito è bene ricordare che questi prodotti permettono, a fronte del vincolo delle somme, di maturare un interesse anche superiore al 2%. In questo caso è però necessario ricordare che se si sceglie di smobilizzare le somme prima del tempo queste vengono remunerate al tasso base dello 0,50%.

Imposte conto deposito: ecco le principali

Data questa doverosa premessa è possibile entrare nel dettaglio delle tasse conto deposito, specificando che l’imposta principale riguarda i rendimenti, che vengono tassati ogni anno al 26% (prima del 2014, anno dell’approvazione del decreto Renzi, tale valore era pari al 20%).

Questa informazione tecnica aiuta a capire che, in sede di scelta di un conto deposito, è fondamentale non lasciarsi ammaliare dalla pubblicità ma concentrarsi sui dettagli, così da capire il guadagno netto alla fine del vincolo.

Come è possibile farlo? Facendo esempi specifici e ipotizzando il vincolo di 11.000€ per 48 mesi. In questo caso, prendendo in considerazione il conto deposito di Findomestic, si avrebbe un guadagno netto di 379,94€, frutto della sottrazione tra interessi netti pari a 439,54€ e spese corrispondenti a 59,60€.

Bollo conto deposito: come funziona?

L’aliquota appena ricordata non è l’unica alternativa da considerare quando si parla di tasse conto deposito. I titolari di questi prodotti finanziari devono considerare anche la presenza di un’imposta di bollo, conosciuta anche con il nome di mini patrimoniale, che viene calcolata in maniera progressiva sulle somme depositate tenendo conto di un valore pari allo 0,20%.

Tasse sul conto deposito: ultimi chiarimenti

Quanto appena specificato in merito a tasse conto deposito ci aiuta a capire che l’imposta di bollo corrisponde al due per mille della giacenza. Essenziale è ricordare una differenza tra persone fisiche e persone giuridiche, per le quali l’imposta di bollo viene calcolata entro un tetto massimo di 14.000€.

Questa tassa è stata interessata da un aumento stabilito dalla Legge di Stabilità 2014 (prima del varo del provvedimento si parlava dell’1,5%). Sempre la stessa normativa ha reso effettiva l’eliminazione dell’importo minimo per l’imposta, pari sempre a 34,20€ annui.

Questo cosa ha portato? Al fatto che, a partire dal giugno 2014, i titolari di conti deposito con giacenze fino a 17.100€ non pagano più l’imposta di bollo annuale di 34,20€. Concludiamo ricordando che i conti deposito, a prescindere dall’istituto di credito con cui vengono aperti, sono sicuri in quanto garantiti dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la tenuta dei conti con giacenze fino ai 100.000€.

investimenti sicuri 2016

Investimenti sicuri 2016: perché investire i risparmi in un conto deposito

Investimenti sicuri 2016: perché scegliere i conti deposito

Come investire i propri soldi senza rischiare di perderli? Una domanda che interessa la maggior parte dei piccoli risparmiatori italiani alla ricerca di una soluzione che consenta loro di proteggere il proprio denaro dall’inflazione. Tra gli investimenti sicuri 2016 troviamo i conti deposito, una particolare forma di conto corrente a funzionalità limitata che garantisce rendimenti maggiori a quelli previsti per i tradizionali conti correnti.

I conti deposito sono infatti veri e propri strumenti di investimento. Come già detto si tratta di un particolare conto che si appoggia a un conto corrente e prevede la corresponsione di un interesse sulle somme depositate. il principale vantaggio di questo prodotti è rappresentato dal fatto che come i conti correnti, i conti deposito sono coperti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD).

Investimenti sicuri 2016: garanzie e interessi offerti dai conti deposito

Si tratta di un fondo a cui devono obbligatoriamente tutte le banche italiane costituite come società per azioni. Il FITD copre fino a 100 mila euro per ogni correntista. Per questo i conti deposito sono considerati una forma di investimento sicuro.

I conti deposito possono essere liberi o vincolati. Nel primo caso il correntista è libero di ritirare in qualsiasi momento il denaro in giacenza, mentre scegliendo un conto deposito vincolato il cliente si impegna a lasciare una certa somma sul conto per un determinato periodo di tempo.

Ovviamente la maggior parte delle banche offre rendimenti maggiori ai clienti che decidono di vincolare i propri risparmi. Gli interessi sono definiti nei conti deposito liberi in base alla giacenza media presente sul conto e al tasso di base applicato dalla banca, mentre per i conti vincolati si applica un tasso di interesse stabilito da contratto.

Investimenti sicuri 2016: spese e apertura del conto deposito

Per quanto riguarda le spese, normalmente i conti deposito non prevedono costi di apertura, né di gestione. Questi prodotti sono però soggetti all’imposta di bollo, pari al 2 per mille della somma investita, di cui spesso si fa carico la banca che offre il conto deposito.

Possono aprire un conto deposito tutti i soggetti titolari di un conto corrente tradizionale, che fungerà da appoggio al conto deposito e consente all’utente di trasferire il denaro dal conto operativo al conto di deposito e viceversa tramite bonifico. Non è tuttavia possibile effettuare pagamenti direttamente dal conto deposito né associarvi carte di pagamento (carte di credito, carte prepagate, ecc.) o assegni.

Vantaggi e svantaggi del conto deposito

Vantaggi e svantaggi del conto deposito: perché (non) sceglierlo

Obiettivo comune di ogni tipologia di risparmiatore è ottenere un maggiore rendimento economico dal proprio investimento, ecco perché sono numerosi coloro i quali decidono di investire in conti deposito. Nonostante diversi siano i vantaggi e svantaggi del conto deposito questa forma di investimento risulta sicuramente la più sicura tra le proposte offerte ai clienti.

Prima di cercare di capire quali possano essere i vantaggi e svantaggi del conto deposito bisognerebbe capire il meccanismo di funzionamento di questa tipologia di investimento ma soprattutto la possibile resa economica ottenuta.

Da diverso tempo sono numerosi i risparmiatori che affidano i propri capitali in conti deposito, strumento di investimento particolarmente sicuro che consente di ottenere un possibile rendimento economico.

Guadagno che sarà proporzionale alla tipologia di conto deposito scelto dal risparmiatore ovvero se conto deposito libero o vincolato, a seconda del vincolo imposto al proprio conto deposito.

Vantaggi e svantaggi dei conti deposito: i rischi

Uno dei principali vantaggi dell’apertura di un conto deposito è la possibilità per l’investitore di depositare il proprio capitale senza alcun rischio, in quanto anche i conti deposito sono garantiti dal Fondo interbancario di Tutela dei depositi fino ad un massimo di 100 mila euro.

Il conto deposito consente ai risparmiatori di depositare il proprio capitale lasciando fruttare interessi particolarmente convenienti, ma che variano a seconda del vincolo imposto al conto deposito.

Diverse sono le caratteristiche che fanno del conto deposito un investimento sicuro e vantaggioso, sia per gli elevati tassi di rendimento che per il basso rischio associato ad una possibile perdita del capitale investito.

Tra i principali vantaggi dell’apertura di un conto deposito sicuramente i rendimenti elevati, obiettivo di ogni tipologia di risparmiatore per riuscire ad ottenere una maggiore resa dal proprio investimento, il tasso di rendimento medio per i conti deposito risulta essere superiore al tasso di inflazione.

Vantaggi e svantaggi del conto deposito

Tramite l’apertura di un conto deposito sarà possibile per il risparmiatore ottenere ottimi tassi di interessi ma anche usufruire di una soluzione di investimento flessibile rispetto ad altra tipologie di investimento.

Caratteristica che consente ai risparmiatori di disporre del capitale investito in qualsiasi momento e senza alcun versamento di penali, nel caso in cui si scelga un conto deposito libero da vincoli.

Svantaggi dei conti deposito: costi e penali

La lista degli aspetti negativi del conto deposito non può che iniziare con l’imposta di bollo che con l’entrata in vigore del decreto fiscale Salva Italia, la cifra sarà interamente a carico del cliente e può rendere svantaggiosa la scelta di questa tipologia di investimento.

Dettaglio che mette in luce uno degli svantaggi legato all’accensione di un conto deposito è il vincolo associato al proprio conto deposito: in caso di svincolo anticipato prevede l’applicazione di particolari clausole del contratto.

Meglio quindi prima di stipulare un conto deposito vincolato informarsi adeguatamente per evitare spiacevoli inconvenienti. In quanto nel caso in cui un cliente abbia necessità di richiedere in anticipo di ritirare la somma versata la banca potrebbe richiedere il pagamento di una penale.

Apertura conto deposito: un investimento sicuro

Oggi è molto importante tutelare i propri risparmi dall’innalzamento dei tassi e dall’incertezza del mercato finanziario. Alla luce di tale aspetto è utile informarsi su perché procedere con la apertura conto deposito.

Aprire un conto deposito: i principali vantaggi

Perché scegliere la apertura conto deposito? Questa domanda può avere risposte diverse. In primo luogo è bene tenere conto del fatto che i conti deposito consentono di tutelare i propri risparmi con la garanzia di rendimenti non altissimi ma sicuri, a differenza di quanto invece accade con i mercati azionari.

Il conto deposito per questo motivo si configura come un’opzione tanto comoda quanto sicura.

Come aprire un conto deposito?

Oltre a chiedersi perché scegliere la apertura conto deposito è utile concentrarsi anche su come farlo. La procedura è molto semplice e può essere perfezionata senza problemi online. Fondamentale è avere a portata di mano un conto tradizionale che può essere utilizzato come appoggio, dal momento che l’apertura di un conto deposito rende necessaria l’esecuzione di una procedura d’identificazione finanziaria perfezionabile tramite un bonifico bancario.

Altro aspetto da considerare quando si parla delle caratteristiche del conto deposito riguarda il fatto che aprendolo non è possibile richiedere opzioni aggiuntive come la carta di credito o il libretto degli assegni.

Perché aprire un conto deposito: parliamo di sicurezza

Quando si tratta di capire perché aprire un conto deposito è utile ricordare che si tratta di un prodotto molto sicuro. Per quale motivo? Per via della presenza del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la tenuta dei prodotti con giacenze non superiori ai 100.000€.

Per tale motivo il conto deposito può essere considerato come un’alternativa valida quando si parla di investimenti di media o grande entità.

Apertura conto deposito: Quanto costa il conto deposito?

Perché aprire un conto deposito è una domanda fondamentale quando si punta a investire tutelando i propri risparmi. In questo caso è però utile chiedersi anche quanto costa il prodotto in questione. Il conto deposito rende necessarie alcune spese che sono l’imposta di bollo e l’aliquota sul rendimento.

La prima corrisponde allo 0,20% della giacenza media annuale, mentre la seconda al 26% dei rendimenti (prima dell’approvazione del Decreto Renzi era invece pari al 20%).

La tassazione è forse l’unico contro dei conti deposito, opzioni di investimento che stanno conoscendo una popolarità interessante proprio per via del loro livello di sicurezza. Tra le alternative dedicate a chi vuole investire in maniera sicura con un peso fiscale minore è possibile ricordare i BTP e i buoni postali, caratterizzati da un’aliquota del 12,50%.

Un’ulteriore opzione è costituita dalle pensioni integrative e dalle polizze vita, prodotti caratterizzati da rendimenti non sempre altissimi, ma dal vantaggio di poter usufruire di rendite integrative in età avanzata e di avere la possibilità di scaricare ogni anno dall’Irpef 5.164€.

Come aprire un conto deposito postale

Come aprire un conto deposito postale: perché conviene

Come aprire un conto deposito postale? Rispondere a questa domanda è molto importante se si ha intenzione di investire i propri risparmi tutelandosi dall’innalzamento dei tassi. L’opzione che Poste Italiane mette a disposizione di questi utenti è il prodotto Deposito Titoli.

Conto deposito postale: informazioni generali

Prima di entrare nel vivo di come aprire un conto deposito postale specifichiamo che il deposito titoli è un prodotto diverso dal conto corrente. Con il conto corrente si possono effettuare operazioni come prelievi, pagamenti e bonifici, mentre il conto deposito ha come obiettivo principale l’immobilizzazione di una determinata somma di risparmi, con l’obiettivo di farla fruttare in maniera sicura.

Deposito Titoli: ecco di cosa si occupa Poste Italiane

Un altro aspetto del quale è bene tenere conto quando si parla di come aprire un conto deposito postale e delle caratteristiche principali del Deposito Titoli di Poste Italiane riguarda appunto il fatto che il gruppo Poste Italiane, per ogni cliente che sottoscrive questa opzione, ha il compito di custodire gli strumenti finanziari e di registrare tutte le transazioni, ma anche quello di tenere sotto controllo la riscossione di interessi e dividendi.

Ecco cosa sapere sul Deposito Titoli di Poste Italiane

Non è sufficiente chiedersi come aprire un conto deposito postale, ma è necessario informarsi anche su altri aspetti gestionali relativi al prodotto Deposito Titoli di Poste Italiane. A tal proposito è fondamentale ricordare che il deposito, esattamente come il conto corrente, prevede la possibilità che il titolare richieda un estratto – che prende chiaramente il nome di estratto titoli e non di estratto conto – e che abbia a disposizione ogni volta che lo desidera una lista movimenti.

In questo modo è possibile avere sotto controllo ogni dettaglio della propria posizione e non perdere di vista miglioramenti o perdite.

Quali operazioni si possono effettuare con un Deposito Titoli di Poste Italiane?

A questo punto è venuto il momento di specificare sia come aprire un conto deposito postale – recandosi presso qualsiasi ufficio postale sul territorio nazionale ma anche online – sia quali sono le operazioni che è possibile effettuare con questo strumento.

Ecco quali sono le operazioni a disposizione dei titolari del servizio di custodia e amministrazione degli strumenti finanziari:

  • Possibilità di sottoscrivere titoli di Stato italiano emessi in sede di asta
  • Possibilità di sottoscrivere obbligazioni
  • Possibilità di sottoscrivere titoli azionari
  • Possibilità di sottoscrivere fondi immobiliari

I titolari di un Deposito Titoli regolato su un conto corrente postale possono inoltre ordinare l’acquisto e la vendita di prodotti come i buoni postali, i titoli di Stato e i titoli obbligazionari gestiti e regolamentati dalla Borsa Italiana.

Per fare un esempio relativo ai costi, ricordiamo che il deposito di titoli di Stato regolamentato su conto corrente Banco Posta ha un costo semestrale pari a 10€, che salgono a 15 se, tenendo ferma la regolamentazione su conto Banco Posta, si parla di altri tipi di titoli.

Come investire in conti deposito

Come investire in conti deposito: rischi e opportunità

Sono sempre di più le persone che si chiedono come investire in conti deposito. Per quale motivo? Per il semplice fatto che l’incertezza che caratterizza il mercato azionario e gli innalzamenti spesso non previsti dei tassi d’interesse hanno portato i risparmiatori a cercare forme di investimento alternative, in grado di coniugare efficacia e sicurezza.

Investire in conti deposito: le informazioni preliminari

Quando si tratta di capire come investire in conti deposito è fondamentale partire dalle basi e ricordare prima di tutto che non esiste un conto deposito migliore dell’altro. A cosa è dovuta questa conclusione? Al fatto che il successo dei conti deposito ha portato gli istituti di credito a farsi una vicendevole concorrenza molto agguerrita e ad aggiustare le caratteristiche dei singoli prodotti anche sulla base delle decisioni dei competitor.

Alla luce di questo aspetto è utile ricordare che un conto deposito che può essere ottimo in un determinato momento, qualche mese dopo può essere uguagliato o superato per convenienza da un altro prodotto.

Come investire in conti deposito: il nodo delle spese

Un nodo di non poca importanza quando si parla di come investire in conti deposito è la questione delle spese. A quanto ammontano? Ecco qualche informazione per capire meglio come destreggiarsi con i costi dei conti deposito:

  • Imposta di bollo: questa voce è pari allo 0,20% della giacenza sul conto su base annua.
  • Canone annuo: cifra che varia a seconda delle politiche interne del singolo istituto di credito.
  • Aliquota sui rendimenti: l’aliquota sui rendimenti corrisponde al 26% (prima dell’approvazione del Decreto Renzi tale valore corrispondeva al 20%).

Conti deposito: cosa sapere sulle opzioni di vincolo

Dopo aver approfondito i costi del conto deposito è fondamentale analizzare la questione del vincolo. Parlare di come investire in conti deposito significa infatti capire che i tempi di vincolo corrispondono a differenti rendimenti. Questo ovviamente vale in caso di conti deposito vincolato, situazione in cui è possibile ritirare le somme immobilizzate prima della scadenza del vincolo, a patto di avere le idee chiare sulle condizioni al proposito, che nella maggior parte dei casi prevedono una remunerazione al tasso base.

Sicurezza dei conti deposito: ecco le indicazioni principali

Capire come investire in conti deposito è molto importante. Analizzare le opzioni di vincolo e il tasso d’interesse è fondamentale, così come informarsi sulla sicurezza del prodotto.

Il conto deposito è un prodotto sicuro? La risposta è affermativa. I conti deposito sono infatti tutelati dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce la tenuta di tutti i depositi con una giacenza non superiore ai 100.000€.

Questo aiuta a capire che il conto deposito rappresenta una formula d’investimento molto vantaggiosa, che permette, anche senza rendimenti altissimi, di far fruttare somme per investimenti interessanti, come per esempio l’acquisto di un’auto o la ristrutturazione di parte della casa.

come chiudere conto deposito chebanca

Come chiudere conto deposito CheBanca: procedura e condizioni

Conti deposito CheBanca: cosa sono e come funzionano

Cos’è e come chiudere conto deposito CheBanca? Il conto deposito CheBanca è una soluzione di risparmio in cui l’istituto si impegna a custodire le somme che il cliente deposita e corrispondere un certo tasso di interesse, pattuito al momento della stipula del contratto. Si tratta di una forma di conto corrente ad operatività ridotta che non permette di associarvi carte di pagamento o assegni.

È possibile però ricevere versamenti tramite bonifico, assegno bancario o circolare, e giroconto. Allo stesso modo si possono effettuare prelievi tramite bonifici oppure in contante presso le filiali CheBanca. Tuttavia va precisato che  il denaro trasferito dal conto deposito tramite bonifico può essere versato solo nel conto corrente di appoggio.

Come chiudere il conto deposito CheBanca e svincolo delle somme depositata

Le somme versate nel conto sono remunerate al tasso base, ma è possibile ottenere interessi maggiori scegliendo di vincolare, in parte o tutti, gli importi presenti nel conto deposito. In questo caso il tasso di interesse varia a seconda della durata del vincolo.

Ai clienti che vincolano il proprio denaro CheBanca mette immediatamente a disposizione una somma pari agli interessi che maturerebbero alla fine della durata del vincolo.

Tuttavia nel caso in cui il cliente decida di svincolare le somme prima dalla naturale scadenza del contratto, queste (al netto dell’importo anticipato che viene trattenuto dalla banca) sono remunerate al tasso base per il periodo trascorso dal momento della sottoscrizione del vincolo.

Per quanto riguarda le garanzie fornite al cliente, CheBanca aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che assicura ogni correntista per importi fino a 100 mila euro.

Come chiudere conto deposito CheBanca: la procedura da seguire

Ma come chiudere conto deposito CheBanca? Il conto deposito può essere chiuso sia inviando una raccomandata a/r che tramite procedura online. Nel primo caso sarà necessario inviare una lettera in cui si richiede la chiusura del conto.

Se il recesso comporta anche l’estinzione anticipata di un vincolo, le somme vincolate vengono riaccreditate sul conto deposito al netto degli interessi anticipati. In questa ipotesi, le somme oggetto del vincolo matureranno comunque gli interessi al tasso base per il periodo in cui sono rimaste vincolate. Interessi che verranno poi corrisposti a fine anno.

Quanti invece desiderano effettuare la chiusura del conto direttamente online, possono ricorrere alla procedura disponibile nell’area clienti del sito chebanca.it. Una volta effettuato l’accesso sarà sufficiente scegliere dal menu di destra la sezione “altre operazioni” e da qui selezionare “chiusura conto”. La funzionalità online consente anche di richiedere l’accredito del saldo sul un altro conto corrente o tramite assegno circolare.